Bomber, trascinatore e scugnizzo belga. Dries Mertens è sempre di più uno dei simboli del Napoli di Sarri. Ieri la firma sul successo col Pescara, il primo del 2017...
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Per il belga in tutto 16 reti (considerando le 4 segnate in Champions League), 10 delle quali agendo nella nuova posizione. «Sono molto felice per il gol numero 50 con la maglia del Napoli. Non era facile, c'erano pochi spazi per me e per questo la rete segnata mi dà particolare soddisfazione» il commento a caldo del belga, a due passi da un mito come Jeppson: lo svedese ha segnato 52 gol in maglia azzurra, una in meno di Callejon. Mertens ha voluto fortemente questa segnatura, l'aveva sfiorata pochi minuti prima con un destro a giro e nella ripresa in altre due circostanze. La corsa verso la telecamera e il cuoricino disegnato con le dita sul vetro da lui reso opaco con un soffio di alito hanno poi svelato la dedica speciale. «E' per mia moglie, è in Belgio perché ha subito un intervento e le ho voluto mandare questo messaggio». L'unione tra Kat Kerkhofs e la condivisione del modo di vivere Napoli (intenso, totale) sono uno dei segreti del successo in azzurro di Mertens. Il talento di Lovanio è innervato totalmente nella cultura partenopea: come è noto proprio con la consorte ama visitare i luoghi panoramici ma anche storici e culturali della città e della Campania. Al primo anno di Napoli notò che in diversi ristoranti riecheggiava, in fotografie o in maglie con dediche, il mito Maradona. Non è un caso che ieri abbia confessato: «Diego è importante per tutti i napoletani ed è bello ed emozionante per la gente che sia qui in città. In questi ultimi giorni non ho fatto altro che vedere suoi filmati in internet, spero di vederlo o che si faccia vedere». Mertens non si è limitato a vedere le prodezze del Pibe de Oro, ha voluto capire, tramite i video, l'importanza che ha avuto a Napoli e per i napoletani. «Lui ha lasciato un segno indelebile, sarei felice che un giorno lontano Napoli si ricordasse anche di me», ha detto Dries in diverse occasioni. Incontrarlo significherebbe anche sancire un feeling scoppiato a distanza, con tanto di scambio di maglie tra il belga e l'argentino.
Intanto c'è il campionato, la rincorsa alla Champions e la terza vittoria di fila al San Paolo ottenuta non con poca fatica. «Non capisco perché il Pescara sia ultimo in classifica ha ammesso Mertens a fine gara giocano un ottimo calcio e ha giocatori di qualità. Hanno disputato un'ottima gara, per noi è stato difficile vincere, alla fine sono emerse le nostre doti e tutto è andato bene». Il belga, 30 anni il prossimo 6 maggio, è consapevole che il Napoli può dare molto di più. «Dobbiamo migliorare, non abbiamo ancora brillantezza e siamo poco veloci nella finalizzazione dell'azione». L'occasione arriva quasi subito, sabato sera con il Milan, una delle squadre che stima Mertens. Ma «Ciro», come lo chiamano affettuosamente i tifosi, ha scelto Napoli per il presente e per il futuro. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare l'ufficializzazione del prolungamento del contratto sino al 2021, con stipendio base di 2.5 milioni di euro: si lavora per definire gli ultimi dettagli e resta il nodo della clausola rescissoria, oggetto ancora di discussione da ambo le parti. In ogni caso il Napoli stringe i tempi per blindare Mertens, uno dei simboli e dei punti di forza della squadra di Sarri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino