Mertens, quanta delusione per il cambio di Spalletti

Mertens, quanta delusione per il cambio di Spalletti
Per capire l'umore di Dries Mertens non serve un interprete. Dopo il cambio di mercoledì sera contro lo Spezia, infatti, la sua faccia parlava chiaro. Niente giri di...

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Per capire l'umore di Dries Mertens non serve un interprete. Dopo il cambio di mercoledì sera contro lo Spezia, infatti, la sua faccia parlava chiaro. Niente giri di parole, niente mezze misure, perché il rapporto tra l'attaccante belga e Spalletti non è mai stato così teso come in questo momento.

Il primo segnale di un rapporto che non viaggia a gonfie vele lo si era avuto a San Siro, la scorsa settimana. Nella partita più delicata della stagione, infatti, Spalletti lo ha tenuto in panchina, affidandosi a Petagna dal primo minuto e concedendo a Mertens appena una manciata di minuti nel finale di gara. Troppo poco, agli occhi di Mertens che infatti aveva commentando con un serafico «A volte fa scelte strane», il comportamento del suo allenatore. Per poi aggiungere «Certo, io vorrei giocare un po' di più», come a far capire che adesso, tanto più che Osimhen è ai box e sarà poi impegnato in Coppa d'Africa, lui c'è, è pronto e ha una voglia matta di caricarsi sulle spalle tutto il peso dell'attacco del Napoli. E allora? Ecco spiegato qualche muso lungo di troppo nell'ultimo periodo, perché vista l'assenza di Osimhen, Mertens si aspettava di diventare l'unica vera alternativa. Ma evidentemente non aveva fatto i conti con i piani di Spalletti. I numeri di Mertens negli ultimi mesi hanno avuto l'andamento dei binari delle montagne russe: 5 gol subito, nelle prime quattro partite, poi lo stop con lo score fermo a 0 nelle ultime 3 gare. Troppo poco per quello che dovrebbe essere il terminale offensivo di una squadra che lotta per lo Scudetto.

Ecco perché anche mercoledì sera, al momento della sostituzione, Mertens non l'ha presa bene. Il Napoli era in svantaggio in casa contro lo Spezia e sperava di poter dare il proprio contributo per rientrare in partita, pareggiare e addirittura vincerla. Ma niente: Spalletti lo ha tenuto fuori tra un tempo e l'altro, senza nemmeno concedergli la possibilità di uno spezzone al fianco (o alle spalle) di un attaccante d'area di rigore come Petagna. Certo, quella di mercoledì non sembrava una delle migliori prestazioni stagionali di Mertens, ma nel finale del primo tempo era stato tra i pochi realmente pericolosi dalle parti di Provedel. 

E poi c'è la questione legata al rinnovo del suo accordo contrattuale. Il Napoli vanta un'opzione unilaterale per il prolungamento di un altro anno, ma al momento le parti non si sono ancora trovate per parlare di rinnovo. Nell'ultimo periodo Mertens non ha mai perso l'occasione per ripetere a gran voce il suo amore per Napoli, la sua volontà di restare e di essere una bandiera di questo club, ma le sue parole sono per adesso rimaste inascoltate. Da gennaio, per altro, il belga potrebbe accordarsi con un altra squadra per la stagione 2022-23 a parametro zero, ulteriore elemento che potrebbe condizionarne il rendimento. 

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Il Mattino