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Inviato a Castel di Sangro
«Napoli ma quanto ci siamo divertiti?!». Per Dries Mertens è questo il momento. Il momento del coraggio di prendere le parole giuste, provarci almeno, e dire addio al Napoli. Al Napoli, ma non a Napoli. «Perché ho deciso di tenere la mia casa». La casa di Palazzo Donn'Anna, a Posillipo. Se ne va quasi in punta di piedi. Proprio come era arrivato. Ma non come ha vissuto questi anni napoletani: e raccoglie tutte le sue emozioni in tante immagini, dai gol (ovvio) ma anche dalle voci dei tifosi, come quando canta il suo nome Ciro Ciro chiuso nella sua auto mentre attorno tutti la prendono d'assalto.
Facile capire cosa sta provando adesso Dries, come quel bacio con Kate e lo sfondo del golfo di Napoli in ogni immagine, siano una dichiarazione d'amore eterno per la città che lo ha adottato. È finita come finisco tante cose. Ora sarà di nuovo la caccia al colpevole, dalla mail inviata dai legali con la richiesta choc di 8 milioni di euro per un anno che ha condizionato ogni cosa. Poi l'offerta di De Laurentiis rifiutata. Mertens non entra nei dettagli, non è questo il momento. Non ha intenzione di fare polemica. L'unica cosa che conta è il suo distacco dal Napoli, da quella che è stata la sua seconda pelle. La casa a Napoli può essere indizio del suo futuro in Italia. Ma è il colpo di grazia di chi non aveva ancora capito che è finita. È finita da giugno. Non ci saranno colpi di scena.
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