Milan, il debutto triste di re Zlatan: «Voglio più cattiveria in campo»

Milan, il debutto triste di re Zlatan: «Voglio più cattiveria in campo»
Non c'è festa negli occhi di Zlatan Ibrahimovic: «Sognavo di vincere, segnare e fare il gesto di Dio sotto la curva». Il suo secondo debutto con la maglia...

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Non c'è festa negli occhi di Zlatan Ibrahimovic: «Sognavo di vincere, segnare e fare il gesto di Dio sotto la curva». Il suo secondo debutto con la maglia del Milan, 2794 giorni dopo, si apre con una ovazione da brividi ma coincide con un'uscita a testa bassa tra i fischi del pubblico, spazientito per l'ennesima prova opaca e per la terza gara consecutiva senza gol. «I tifosi non sono contenti, i risultati non sono positivi. Manca fiducia, sotto porta bisogna andare per ammazzare. Sono qui per portare aggressività e cattiveria, sono convinto al 100% che il Milan si riprenderà con il lavoro e il sacrificio». Il suo impatto si nota, però, fin da subito: San Siro è elettrico, in frenetica attesa per rivederlo in campo, e gli tributa cori, applausi e striscioni («una nuova sfida da vivere insieme: bentornato Ibra» recita quello in Curva Sud); i compagni, dopo il suo ingresso al 55', sembrano trasformati da un rinnovato coraggio, appoggiandosi su di lui alla ricerca dei tre punti. In 40 minuti lo svedese cerca di mandare in gol Calhanoglu (tiro debole), Krunic (conclusione fiacca) e Leao (colpo di testa sbilenco) per poi mettersi in proprio, con una prima incornata respinta a pochi passi dalla porta da Colley e una seconda ben controllata da Audero.


La qualità dei compagni, però, non lo aiuta: i (pochi) movimenti di Ibra sono da accademia del calcio ma lo svedese fatica a ricevere palloni giocabili. Lui comunque non si scompone e, mentre San Siro contesta apertamente Suso per due assist mancati con il piede destro, applaude lo spagnolo e a fine gara catechizza Leao. Un atteggiamento da leader. Ibra prova ad incidere anche dalla panchina: scherza con Reina quando il portiere rimette un pallone sul rettangolo di gioco («sei in forma Pepe»), si lamenta di alcuni fischi arbitrali e continua ad incitare la squadra dopo una miriade di errori. Rispetto a 10 anni fa è andata comunque meglio per il suo esordio: nel settembre 2010 la sua 'primà era stata rovinata - addirittura - da una sconfitta a Cesena. La storia non si farà con i «se» ma è legittimo chiedersi come sarebbe andata con la miccia Ibrahimovic in campo dal primo minuto.
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Il Mattino