Milan, l'orgoglio di Gattuso: «Il Napoli fa venire mal di testa, ma siamo ancora vivi»

Milan, l'orgoglio di Gattuso: «Il Napoli fa venire mal di testa, ma siamo ancora vivi»
Due punti nelle ultime tre gare. Il Milan è in difficoltà, ma Rino Gattuso striglia i suoi: «Ho visto troppe facce abbattute, ma noi siamo ancora...

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Due punti nelle ultime tre gare. Il Milan è in difficoltà, ma Rino Gattuso striglia i suoi: «Ho visto troppe facce abbattute, ma noi siamo ancora vivi».

 
Napoli. «Cosa apprezzo? Il loro palleggio con finalità, sanno dove vogliono arrivare e come farlo. La linea difensiva è uno spettacolo e scappano sempre alla perfezione, se sbagli ci sbatti sempre contro».
 
Sarri. «I saggi mi hanno sempre detto di imparare l’arte e metterla da parte. Quando affronti i big come Sarri, Allegri e Di Francesco, posso solo guardare, imparare e mettere da parte. Sappiamo come giocano, fanno venire mal di testa agli avversari, dovremo essere bravi in tutto se vogliamo fare risultato».
 
Condizione. «Ho dato due giorni di riposo alla squadra, ma mercoledì ho subito parlato con tutti perché vedevo troppe facce abbattute. Con il Sassuolo abbiamo dato continuità di gioco, ma serve migliorare davanti, la squadra però sta bene e non è vero che siamo stanchi. Tranne l’ultimo quarto d’ora con la Juventus, siamo vivi. Però è normale che dopo tre partite fai due punti, si vede qualche segno di scoramento».
 
Atteggiamento. «Non basta solo lo spirito. Ci vuole coraggio, determinazione, organizzazione. Dobbiamo solo pensare ad avere la faccia incazzata, serve capire come affrontarli. Sarà necessaria una grandissima prestazione».
 
Donnarumma. «Sono orgoglioso di lui. Negli ultimi anni ha fatto 100 partite ed è incredibile. Ora ha l’obbligo di diventare il più forte del mondo lavorando con serenità. C’è affetto e protezione nei suoi confronti».
 
Zapata e Musacchio. «Ho molta fiducia in loro. Tra due mesi Zapata giocherà il Mondiale; Mateo invece è un professionista serio e sono tranquillo».
 

Dichiarazioni Buffon. «Non lo giudico perché quando si perde c’è tanta amarezza. Sono l’ultima persona che può parlare di altri. Ho fatto un mucchio di cose anche io, mi si chiudeva la vena. Una testata a Jordan, sugli spalti a insultare Leonardo, quindi io non posso parlare. Gigi quando vorrà, chiederà scusa. In generale, non capisco perché la Var non si possa avere anche in tutta Europa. Gli arbitri accanto alle porte non servono a niente, meglio metterli in una stanza con uno schermo davanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino