Mirenghi, addio amaro alla Gevi: «La società mi ha tolto la fiducia»

Mirenghi, addio amaro alla Gevi: «La società mi ha tolto la fiducia»
Era nell'aria, vista la sua assenza degli ultimi tempi dal Palabarbuto, ma ora arriva la lettera con cui Antonio Mirenghi, il gm della Gevi Napoli, annuncia il suo...

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Era nell'aria, vista la sua assenza degli ultimi tempi dal Palabarbuto, ma ora arriva la lettera con cui Antonio Mirenghi, il gm della Gevi Napoli, annuncia il suo disimpegno dal club azzurro. Un addio amaro e in qualche modo annunciato. Questo il testo del suo messaggio: «Cari amici e care amiche della pallacanestro napoletana, vi scrivo qualche riga per annunciarvi il mio disimpegno da ogni incarico nel Napoli Basket di cui fino a poco tempo fa sono stato General Manager. Si tratta di una decisione sofferta all’indomani di una stagione trionfale in cui la nostra città è tornata in serie A e lo ha fatto alla grande vincendo campionato e Coppa Italia e – cosa di cui vado fiero - restando ampiamente all’interno del budget stanziato a inizio stagione. Nel corso dell’estate mi era stato profilato un cambio di incarico e di mansioni, una proposta che - pure con amarezza - ero pronto ad accettare per il bene del club e per continuare a portare avanti un progetto che avevo delineato con rettitudine e chiarezza nelle ultime tre stagioni. Purtroppo però mi sono reso conto che quel club, diventato modello di organizzazione e ambito da molti addetti ai lavori, era ormai uscito dai binari che avevo dettato e l’esigenza dell’apparire aveva prevalso sulla politica dei piccoli passi e delle ottiche di lungo periodo per evitare scivoloni fin troppo frequenti nella storia recente del basket a Napoli». 

«Meglio scendere, da vincitore, dal carro in corsa che vederlo prendere una direzione non condivisa e preoccupante - prosegue - Passo da protagonista a tifoso del basket cittadino, ma preservo l’integrità che ha contraddistinto questo triennio. Ringrazio chi mi diede fiducia e resto riconoscente anche se quella fiducia mi è stata tolta a favore di chi vede Napoli come un’occasione di guadagno e di vetrina e non come una scelta di vita. Porto con me grandi ricordi di un pubblico affezionato, di collaboratori preziosi e di una squadra vincente che ho difeso, probabilmente pagandone le conseguenze, da chi la voleva cambiare e alterare sottovalutando la forza del gruppo che nello sport e nella vita è sempre stata superiore a qualsiasi individualità. Ora e sempre forza Napoli, sono e resto a disposizione della pallacanestro cittadina».

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Il Mattino