Mondiali, Mancini avvisa Insigne: «Fino all'estate nessun problema»

Mondiali, Mancini avvisa Insigne: «Fino all'estate nessun problema»
Il ragionamento di Roberto Mancini è facile. Molto facile: d'altronde, già deve avere i nervi a fior di pelle per essersi rovinato la vita e per aver portato...

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Il ragionamento di Roberto Mancini è facile. Molto facile: d'altronde, già deve avere i nervi a fior di pelle per essersi rovinato la vita e per aver portato l'Italia di nuovo sull'orlo del precipizio. Dunque normale che la questione del suo numero 10 che ha preso armi e bagagli per andarsene a Toronto, vuole porsela il più tardi possibile. Dunque, la risposta è legata al breve periodo. Ed è normale, quando si parla di Lorenzo Insigne, che l'unico orizzonte che conta è quello dei playoff per il Qatar 2022: «Per marzo non ci saranno problemi perché starà ancora qui e anche per le partite di Nations League a giugno credo che non ci saranno intoppi. Poi è chiaro che faremo come per tutti le valutazioni in base al momento». Già, il momento. Ma anche il calendario di Mls. Perché dal primo luglio Insigne si sposterà in Canada e lì in estate si gioca. Anzi si è nel pieno della stagione. Quindi Lorenzo dovrà accorciare le sue vacanze per poter essere in campo il 3 luglio, contro il Seattle. Nessun ritiro pre-campionato, pochissimi giorni di vacanza: dovrà giocare e basta con il Toronto. Luglio e agosto. Fino al 9 ottobre, quando terminerà la regular season. E poi ci saranno i playoff della Mls. Insomma, Insigne è atteso da un 2022 sconvolgente sotto il profilo dell'impegno (anche emotivo). E dunque, il ct dell'Italia ha deciso per la politica di un passo alla volta: a marzo ci sarà contro la Macedonia e poi (speriamo) nella finale contro la vincente tra Portogallo-Turchia. Poi si capirà. Gli spareggi sono l'unica cosa che Mancini ha per la testa. Non può essere diversamente. Il solo pensiero di cadere in un altro burrone, come quello del 2018, non lo fa dormire. «Lorenzo? Aspettiamo e vediamo, intanto a marzo ci sarà». 

Certo, della scelta di Insigne verrà il momento in cui dovrà occuparsene. E lo fa capire con la sua chiosa: «Faremo le valutazioni in base al momento». Dunque, un punto interrogativo sul futuro azzurro c'è. Ma poi quello di andare su e giù per rispondere alle convocazioni della propria nazionale lo fanno tutti: Lozano non è in Messico in queste ore per giocare? Chiaro che è la scelta di un campionato che non è mai cresciuto come nelle intenzioni di chi negli anni Settanta convinse i vari Pelé, Chinaglia, Beckenbauer, Neeskens, Eusebio, Cruyff, Gerd Muller e Best a trasferirsi Oltreoceano. Chiaro che quel che conta è la partita con la Macedonia del Nord. Ed è talmente un bivio che Mancini non mostra neppure un po' di imbarazzo a dover spiegare la chiamata di Balotelli per questo stage a Coverciano di tre giorni. «Devo ringraziare i club che hanno capito il momento e hanno dato il via libera», dice. Immaginando che il 20 marzo la serie A, invece, non sposterà la sua giornata per dare più tempo a Mancini e ai suoi prodi di preparare i playoff mondiale. Dunque, Balotelli. «A livello tecnico lui è sempre stato bravo, bisogna vedere come sta fisicamente. Noi lo abbiamo perso un po' di vista e vederlo dal vivo un paio di giorni può essere molto più utile. Poi un giocatore deve anche integrarsi in un gruppo già costruito, questo è un altro aspetto importante. Va valutato in allenamento. Non mi deve promettere nulla, come io non devo promettere nulla a lui. Credo sia felice di essere qui. Non è la chiamata della disperazione, a meno che la disperazione non è quella prima dell'Europeo. Forse quando siamo disperati diamo il meglio, quindi va bene, ma non credo sia questa una situazione di disperazione. Dal punto di vista del sistema di gioco possiamo valutare tante cose, ma anche senza Mario... Si può valutare di giocare con due punte vicine e due ali, ci sono cose che proveremo in questi tre giorni. Dovessimo cambiare qualcosa, non si stravolgerebbero comunque le nostre situazioni tattiche. Ci sono situazioni che possiamo cambiare, senza problemi». Pur di andare ai Mondiali, va bene anche sperare in un Balotelli redento. 

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Il Mattino