Morto Bernard Tapie, il presidente che strappò Maradona al Napoli

Morto Bernard Tapie, il presidente che strappò Maradona al Napoli
Dici Bernard Tapie e pensi subito a Diego Armando Maradona. Sì, perché l’allora presidente del Marsiglia nel 1989 fu a un passo dal prendere Diego...

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Dici Bernard Tapie e pensi subito a Diego Armando Maradona. Sì, perché l’allora presidente del Marsiglia nel 1989 fu a un passo dal prendere Diego Maradona dal Napoli. L’accordo tra club e giocatore argentino era già chiuso, ma il presidente del Napolo Ferlaino fece saltare tutto. «I dirigenti dell'OM mi contattarono offrendomi il doppio dello stipendio che percepivo», ha più volte raccontato Maradona. «Sia Tapie che l'allenatore, Michel Hidalgo, mi vennero a trovare in Italia. All'epoca il presidente Ferlaino mi disse che se avessimo vinto la Coppa Uefa mi avrebbe lasciato andare. Vincemmo e al nostro ritorno ringraziai il presidente per gli anni bellissimi vissuti insieme. Da quel momento cominciò a far finta di non capire, fece marcia indietro e la storia finì lì», ricordava Diego che infatti rimase a Napoli dove vinse il secondo scudetto nel 1990 ma non senza polemiche. Il ritorno in ritardo dalle vacanze nell’estate ‘89 e quella frase più volte ripetuta: «Ferlaino è stato il mio carceriere», perché dopo l’abbraccio a Stoccarda tra i due e la promessa (secondo quello che raccontava Diego) della cessione, Ferlaino se lo tenne strenne nonostante un assegno in bianco offerto da Tapie al presidente del Napoli. 

Ma non solo. Tapie è stato politico, imprenditore, attore e uomo amante dello sport, nella sua vita ha traversato l'Atlantico in barca, diretto una squadra di ciclismo (con cui ha vinto un Tour de France) e ha portato l'Olympique Marsiglia sul tetto d'Europa. Era lui, infatti, il presidente dell'OM che ha battuto il Milan nella finale di Champions League di Monaco di Baviera. Era il 26 maggio 1993. 

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Il Mattino