Meno di due settimane per ricostruire almeno una parvenza di fair play tra Valentino Rossi e Marc Marquez, ed i rispettivi clan. Per evitare che il Gran premio delle Americhe -...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per questo il suo amministratore delegato, Carmelo Ezpeleta, ha 'convocatò i due prima dell'inizio delle libere: «Discuterò con i piloti ad Austin, il venerdì, al Comitato per la sicurezza e lì parleremo di tutto. Vorrei che partecipassero entrambi. Marquez c'è sempre, Rossi quasi sempre» ha detto ad un'emittente spagnola. «Rossi è molto arrabbiato e Marquez si sente frustrato, li capisco entrambi - ha aggiunto - Io non ho parlato con nessuno dei due, non è il momento. L'aspetto psicologico è importante e deve essere rispettato». Già prima del contatto tra Marquez e Rossi, con caduta del secondo a tre giri dal termine, in Argentina hanno fatto discutere certe scelte dei commissari di gara. Soprattutto quella di consentire al campione del mondo di prendere il via dalla propria posizione in griglia, invece che come ultimo dalla pit lane, nonostante gli si fosse spento il motore. E non sanzionarlo con bandiera nera per aver spinto la moto contro mano in pista. «Da due anni, dopo quanto accadde a Sepang nel 2015, l'organizzazione è cambiata - ha rimarcato Ezpeleta - Non è più Dorna a nominare i commissari, ma Irta e Fim. Siamo fuori dagli organi che decidono le sanzioni, ed è logico così».
Dopo la difesa di Lin Jarvis, team director della Yamaha, nei confronti di Valentino Rossi, pro Marquez è intervenuto Alberto Puig, team manager di Repsol Honda: «Valentino ha molta esperienza e penso sappia che queste cose possono accadere in gara.
Il Mattino