dal nostro inviato BARI «E' stata un'esperienza davvero positiva». Infantino è raggiante. Stamattina, allo stadio San Nicola, il presidente della Fifa...
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BARI «E' stata un'esperienza davvero positiva». Infantino è raggiante. Stamattina, allo stadio San Nicola, il presidente della Fifa ha promosso la Var, utilizzata per la prima volta in un match tra nazionali, durante la conferenza stampa organizzata proprio per chiarire quanto è successo in campo e fuori durante Francia-Italia. Accanto a Infantino, l'arbitro olandese Kuipers e il vicesegretario della Fifa Boban. Presenti all'incontro con i media anche il presidente della Figc Tavecchio, Il designatore della Fifa Busacca, il responsabile del progetto Var Italia Rosetti e il designatore della Can A Messina, più i tecnici olandesi che da sei anni lavorano per migliorare la video assistant referees.
PRIMO STEP
«Il primo test della moviola in campo è andato bene» ha spiegato Infantino. «Noi amiamo il calcio e dobbiamo protegerlo. Con questa novità vogliamo aiutare arbitri, senza snaturare il calcio. Non possiamo permettere che tutto il mondo vede una scena importante e gli arbitri no. Certi errori bisogna cancellarli dalle partite. I test, da qui al 2018, ci faranno capire se la Var funziona. Qui È stata scrita una pagina di storia, siamo passati finalmente dalle parole ai fatti. Se son rose fioriranno. La Var non dovrà essere utilizzata per ogni azione, m per gli episodi chiave. I cartellini rossi, i gol, i falli in in area rigore. Non sono molti a partita. Il lavoro degli arbitri difficilissimo. Nelle due occasioni in cui la Var è stata utilizzata durante Italia-Francia il pallone era uscito, quindi si è avuto il tempo per confrontarsi. Nel secondo caso si è aspettato prima di decidere. Se ci fosse stato il rigore, lo avrebbe potuto dare. La decisione è stata presa in pochi secondi. Se pallone non fosse uscito, in caso di errore grave, l'arbitro può fermare gioco.
NESSUN ERRORE
«Sono proprio felice» racconta l'arbitro Kuipers. Che nel primo caso, entrata di Sadibe su De Rossi, ha decio giustamente di punire il terzino della Francia solo con il giallo, ricevendo l'approvazione dei due colleghi che hanno rivisto l'entrata alla moviola. L'olandcese ha chiarito che cosa è successo in campo: «Importante il lavoro d'equipe. L'informazione è stata veloce. Il dubbio è stato tra il giallo e il rosso. Ho avuto tempo per decidere e ho scelto il primo. Gli italiani hanno protestato, ma quando ho detto loro che anche per la Var era giallo hanno accettato la mia scelta, soprattutto Chiellini che avrebbe voluto il rosso». Sulla mano in area di Kurzawa, dopo il colpo di testa di De Rossi, ha invece chiesto aiuto ai due rbitri che erano nel van fuori dello stadio: «La palla è finita subito in fallo laterale e ho avuto la possibilità di sapere se era rigore. Mi hanno detto di no e l'ho detto suibito agli azzurri. Mi fido dell'interpretazione della Var su episodi non chiari. Se la Var dice che è fuorigioco, io annullo. E' stata utile in questa partita. E, per migliorare ulterirmente, sarebbe fondamentale per l'arbitro guardare il video a centrocampo».
PASSO NERL FUTURO
E' intervento Boban: «L'assistente dell'arbitro preferisce sicuramente essere aiutato che crocefisso. Fino a poco tempo fa il calcio era ancora al medioevo. Tra noi calciatori, quando ci inomavano sulle possibili novità, dicevamo che questi ci avrebbero rovinato il giico. Abbiamo contestato pure il passaggio indietro che il portiere non ha potuto più prendere con le mani. Invece è fantastico poter migliorare questo sport, pur sapendo che la perfezione non esisterà mai». Rosetti Ha indicato quale sarà il percorso: «In Italia seguiremo il protocllo Ifab. Dalla settima giornata di campionato, prenderemo confidenza con la Var in offline. Da gennaio sarà online per alcune partite della Primavera, degli Allievi e dei Giovanissimi. E, nella prossima stagione, dagli ottavi di Coppa Italia e quindi per diciassette partite». «Mi sarebbe piaciuto essere aiutato» ha rivelato Busacca che, anche lui ex arbitro, sa quanto la tecnologiua può essere utile al direttore di gara. «Ma non arbitrerà la Var. Non bisogna correre questo rischio. Sarà sempre l'arbitro a dover avere l'istinto di decidere nel modo giusto e secondo conoscenza. Se ha paura di intervenire, sbaglia e noi non vogliamo questo. Non deve andare in campo e avere dubbi in ogni azione. Solo in caso di errore grave, qualcuno interverrà al posto suo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino