La sparizione dei tre napoletani avvenuta in Messico qualche giorno fa ha fatto il giro delle cronache internazionali ed arriva fino al San Paolo. Direttamente dalla Curva A...
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Una sparizione avvenuta alla fine dello scorso gennaio quella di Raffaele Russo e suo figlio Antonio, insieme con il nipote Vincenzo Cimmino. Gli ultimi due avevano raggiunto Raffaele in Messico per lavoro qualche giorno prima della improvvisa sparizione, la famiglia ha chiesto aiuto in ogni modo nelle ultime ore e la Farnesina segue gli sviluppi insieme con il lavoro dell’ambasciata italiana a Città del Messico. Nessuna richiesta di risarcimento è arrivata al momento, ma la famiglia una sua idea se l’è già fatta.
«Non sono stati rapiti, sono in qualche carcere messicano, ne siamo certi. È già accaduto in passato con altri napoletani che si trovavano nelle stesse condizioni». A parlare ai microfoni de Il Mattino è Gino, familiare dei tre scomparsi alla ricerca della verità. «Ho chiesto io ai tifosi della Curva questo striscione. Vorrei far arrivare il nostro grido d’aiuto alle Istituzioni. Siamo sicuri che i nostri familiari siano stati rinchiusi dalle forze dell’ordine, non da rapitori, e non hanno la possibilità di contattarci, cercate nelle carceri e li troverete». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino