Napoli, 7.000 sportivi senza strutture lo stadio Collana resta chiuso

Sembrava fatta per lo stadio Arturo Collana: dopo il passaggio di consegne dal Comune di Napoli alla Regione Campania, avvenuto già lo scorso 25 gennaio, sembrava vicina la...

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Sembrava fatta per lo stadio Arturo Collana: dopo il passaggio di consegne dal Comune di Napoli alla Regione Campania, avvenuto già lo scorso 25 gennaio, sembrava vicina la riapertura dell’impianto sportivo con la nuova gestione affidata al Consorzio Collana Sport Center, vincitore del bando di concorso.


 Eppure ad oggi la struttura, fiore all’occhiello del Vomero, resta ancora chiusa. La sentenza del Consiglio di Stato del 15 marzo ha annullato l’esito del bando di concorso indetto dalla Regione e le nove società incluse nel Consorzio non possono svolgere il loro lavoro, lasciando così a spasso centinaia di lavoratori e tantissimi atleti privi di una sede in cui allenarsi.

Ma non solo: l’impianto è attualmente in condizioni pietose e ci vorrebbero tempo e risorse economiche per rimetterlo in sesto, come racconta Federico Calvino, uno soci del Consorzio: «lunedì scorso dovevamo finalmente avere le chiavi dello stadio, ma ci hanno invece comunicato che il ricorso della Giano S.r.l. annullava il bando nella sua totalità. Molte persone intanto sono a spasso e la struttura resta chiusa da circa due mesi. La nostra speranza è che la Regione possa incaricare l’ARU (Agenzia Regionale Universiadi) della riapertura, e che tramite loro l'intero impianto venga riaffidato subito a noi per consentirci di prepararlo ad accogliere gli allenamenti degli atleti di tutte le nazioni partecipanti alle Universiadi. Inoltre ci sono tante scuole della zona che si affidavano al Collana per svolgere attività motorie, importantissime per i giovani. Questa città ha dimostrato di non aver paura di chiudere centri sportivi e privare i cittadini dello sport, sottovalutandone l’importanza».

Quello che doveva essere un progetto diretto a garantire lo sport alle fasce deboli e alle scuole, resta al momento bloccato in attesa del 26 luglio, data nella quale la Regione Campania risponderà al Consiglio di Stato.
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Il Mattino