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Andando a spulciare nello score stagionale del ventunenne croato c’è poco materiale da portare a galla, nonostante Rog sia stato pagato dal Napoli poco meno di 15 milioni di euro per sottrarlo alla concorrenza. Per Rog solo cinque gettoni in campionato, per 72 minuti in totale (mai dall’inizio), più una presenza in Coppa Italia e una in Champions, i dieci minuti finali a Lisbona al posto di Insigne, mentre a Madrid non era neanche in panchina. Pochino, per un giocatore che era nel mirino dei club europei più importanti. E che, mentre il Napoli lo attendeva, segnava tre gol in sei partite nei preliminari di Champions con la Dinamo Zagabria, il club da dove proviene. Negli occhi dei tifosi anche le prove offerte con la Croazia agli Europei. In un centrocampo con due mostri sacri come Modric e Rakitic, non a caso pilastri di Real Madrid e Barcellona, per tacere di Kovacic e Badelj, Marko si era conquistato il suo spazio, fino a partire titolare contro la Spagna. «È un fuoriclasse», dice di lui il ct biancorosso Cacic.
Qui invece l’impiego del croato, aiutato nell’inserimento nel Napoli dal connazionale Strinic, è diventato il primo «casus belli» nel rapporto tra De Laurentiis e Sarri. Molto prima che a Madrid esplodessero le accuse del presidente sul mancato utilizzo di alcuni giocatori («Ho investito dei soldi su alcuni calciatori e non saprò se ho fatto bene perché non giocano»), con i velati riferimenti a Pavoletti e Maksimovic, costati in tutto oltre 40 milioni di euro. La schermaglia tra patron e allenatore era cominciata proprio su Rog: il presidente sollecitò un maggior utilizzo, il tecnico sottolineò che il ragazzo non era ancora pronto, mettendo l’accento su alcune lacune di base («Quando corre si ingobbisce»).
Le tracce di Marko si sono praticamente perdute, ma Palermo, Torino e Atalanta lo hanno ugualmente cercato nel mercato invernale. Rog però non si cede, neanche in prestito. Eppure nel girone d’andata, tra gli azzurri impiegati da Sarri, è stato quello che ha raggranellato meno minuti (34), peggio persino di El Kaddouri (40’) che poi ha preso la strada di Empoli e dell’infortunato storico Tonelli (95’). L’esordio quattro mesi dopo l’annuncio dell’acquisto, pochi minuti in Napoli-Inter (3-0) a dicembre. Quando è sceso in campo Rog ha sempre mostrato carattere, andando a pressare gli avversari e a recuperare palla con agonismo e personalità e senza timore, come ha mostrato anche nell’ultimo quarto d’ora che Sarri gli ha concesso contro il Genoa. Nell’unica occasione in cui ha potuto giocare dall’inizio e per tutti i 90’, Rog ha sfoggiato anche una tecnica niente male: in Coppa Italia contro lo Spezia si liberò con un pallonetto del difensore e con un colpo sotto del portiere, mandando in rete Gabbiadini. Da oggi potrebbero esserci altre occasioni per vedere questi colpi di classe anche in campionato, allenatore permettendo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino