Arrivò per sostituire Maurizio Sarri, che tutti i tifosi del Napoli adoravano. Era la carta vincente di De Laurentiis, l'uomo che avrebbe potuto far fare il salto...
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Un disastro condizionato anche da uno spogliatoio ribelle, che Ancelotti non è riuscito a far rigare diritto, ostaggio dei senatori che giocano ormai in azzurro da anni e vivono la frustrazione degli «zero tituli»: Allan, Callejon, Mertens, Insigne, Koulibaly. Stelle che il tecnico azzurro non è riuscito però a far brillare pienamente e che hanno firmato una profonda spaccatura con il club nella notte dell'ammutinamento al ritiro. Ora ci si interroga anche che fine faranno le multe che il club aveva deciso di comminare ai giocatorti, tutti 'ribelli': a questo proposito nulla è stato per ora chiarito dopo la decisione di esonerare il tecnico. Eppure la delusione per l'addio di Sarri era stata subito spazzata via dall'arrivo di Ancelotti, con il tir di coppe e campionati vinti in giro per l'Europa. Carletto aveva preso il Napoli rispettando l'osssatura di Sarri, cambiandola pian piano secondo i suoi disegni e arrivando dal 4-3-3 al 4-4-2, prendendosi un pò con Insigne, che gli aveva detto di voler fare l'esterno sinistro, scommettendo ancora su Mertens punta, che gli dava ragione.
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Il sogno dell'inseguimento alla Juventus finì però presto, mentre il Napoli diceva addio alla Champions in un girone invero di ferro con Liverpool e Psg.
Il Mattino