L'anticipo di ieri con l'Atalanta era la partita perfetta per un sacco di cose. Era la partita della verità per gli azzurri che dopo il pareggio con la Spal...
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Ed era pure la partita della celebrazione del Natale napoletano, quella coincidente con il genetliaco di Diego Armando Maradona. Insomma, le condizioni per una vittoria eclatante ci stavano tutte. E in effetti il Napoli, diversamente da quanto accaduto nelle ultime settimane, era entrato in campo con un atteggiamento diverso: più cattivo, più determinato, più concentrato. Peccato che sia durato solo quaranta minuti, il tempo di far fare un gol di testa a Maksimovic e di far pareggiare i bergamaschi con una papera di Meret. Nella ripresa però Milik segna e nella felicità nessuno fa caso a una circostanza importante e cioè che il gol del polacco arriva a un minuto di gioco profetico, il settantunesimo. Poco dopo, infatti, l'arbitro Giacomelli nega un rigore enorme a Llorente, convalida un gol non regolare all'Atalanta, espelle De Matteis e Ancelotti e se ne torna a casa pieno di jastemme napoletane. Contento lui
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Il Mattino