Barcellona e Napoli fanno parte della geografia maradoniana, non è un caso che il Barça appena saputo della sfida di Champions League abbia messo in rete un video...
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Napoli, il Barcellona lancia la sfida: «È la partita di Maradona e Messi»
Non funzionò e non lo trattarono bene, tanto che Messi e gli altri argentini possono dire di aver beneficiato di un trattamento migliore per il senso di colpa generato dalle stagioni che Maradona disputò lontano da Barcellona. Tutto quello che non andò è sintetizzabile con la storia che anni dopo raccontò lo stesso Maradona: prima della Coppa del Rey nell'83, Maradona e Bernd Schuster erano stati invitati alla partita d'addio di Paul Breitner, ma la società non voleva che andassero, e così Diego trascinò il compagno tedesco nella sede della loro squadra per essere ricevuti dal presidente Núñez e farsi dare permessi e passaporti, e, invece, il presidente si fece negare, e Diego guardandosi intorno ebbe una idea da bambino, disse: «Bene, fin quando lui non esce col mio passaporto io rompo trofei». E cominciò afferrando El Trofeo Teresa Herrera cimelio del più vecchio torneo spagnolo lanciandolo e rompendolo, mentre Schuster urlava: «Tu sei pazzo», e Diego rispondeva: «Sì, sono pazzo perché non tirano fuori il mio passaporto, e più passano minuti più trofei lancio». Andò a finire che Núñez uscì e gli restituì il passaporto ma non servì perché gli negarono il permesso di andare alla partita. E nonostante questo il Barcellona vinse la Coppa del Rey, contro il Real Madrid di Alfredo Di Stefano e Stielike. Anni dopo Diego dirà nella sua autobiografia di amare Madrid più di Barcellona, cercando di allontanare quegli anni, di cancellare la nascita del clan Maradona così i giornali chiamavano il suo giro e facendo di Núñez un Ferlaino al ribasso: «Non era nemmeno catalano ma basco» e arrivando ad essere più feroce di Montalbán con la città che si stava trasformando per le Olimpiadi. L'ultima partita col Barcellona 5 maggio 1984 contro l'Atletico Madrid finì in rissa. Aveva scelto di andarsene, lasciando un contratto in bianco, contro l'idea di restare del suo agente Cyterszpiler, aveva scelto Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino