Cuore, grinta, carattere e sacrificio: ecco cos’è stato Napoli-Barcellona agli occhi dei tifosi azzurri. Una gara che ha tratti ha fatto sperare in qualcosa di...
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Tra i più amati della gara anche Mario Rui, protagonista di numerose caricature con il suo viso e i capelli di Maradona che impazzano sul web: «Povero Messi, chiuso dal nostro terzino portoghese»; «Contro Mario Rui neanche Messi può». E in effetti il più temuto del match si è visto solo a sprazzi nel secondo tempo: poco da fare per lui, ben marcato da una difesa super attenta specie nel primo tempo.
Diviso tra applausi e critiche invece il capitano: «Insigne ha dimostrato la sua grande tecnica, instancabile per tutta la gara». Ma per qualcuno ha peccato di egoismo: «Se avesse passato la palla a Milik avremmo segnato il raddoppio». Insomma, c’è sempre qualcuno che ha da ridire anche in una partita giocata quasi al massimo: «Non si può stare sempre in difesa e aspettarli», ha persino criticato qualcuno, forse dimenticando le caratteristiche e la forza dell’avversario. E poi c’è chi incalza: «Ancelotti la avrebbe vinta». Scatenando però una serie di risposte anche leggermente aggressive: «Carlo ci ha rovinati, se non fosse stato per Ringhio saremmo stati retrocessi», «Ancelotti non governava i ragazzi, erano loro che si impegnavano solo in Champions. Ora Gattuso ha fatto tornare la squadra».
Quello che è certo è che i ragazzi ci avevano davvero creduto: lo racconta il volto triste, quasi disperato di Manolas mentre lascia il San Paolo, e lo conferma anche Di Lorenzo nel post gara. Mertens stanco e zoppicante anche all’uscita, e quasi tutti i compagni con un’espressione di insoddisfazione in viso: l’entusiasmo e la voglia c’erano, quelli che hanno caratterizzato il percorso Champions da inizio stagione e che sono riesplose ancora più forti proprio ora, con un Napoli che sembra finalmente uscire a testa alta dalla crisi. E sulla scia di questi buoni segnali bisogna ripartire in campionato e lottare verso i sogni più lontani: «Con questa grinta possiamo buttarli fuori al ritorno», comincia già a spingersi qualche super ottimista.
Sicuramente al Camp Nou sarà tutta un’altra storia, e questo di certo lo sa anche il mister. Rilassato e piuttosto soddisfatto per i 90 minuti dei suoi ragazzi, studiati nei dettagli in fase di preparazione, sa bene che la situazione non è per niente facile. Ma su questa onda di carica ed ottimismo il Napoli può proseguire verso un filotto di successi che potrebbero migliorare la situazione in classifica. I tifosi, in fondo stanno ricominciando a crederci: «Non sarà una stagione fallimentare, il mio Napoli non mi deluderà».
E allora questa partita tanto attesa segnerà certamente un punto positivo nella storia del club: l’arrivo di un campione come Messi – ma mai paragonarlo a Diego per i napoletani – con il suo Barcellona nel tempio del calcio di D10s sarà un momento memorabile. E in fondo lasciavano ben sperare sia i precedenti con le squadre italiane che l’andazzo dei blaugrana in trasferta; ora però bisogna continuare a scrivere, gara dopo gara, pagine positive che racchiudono grandi emozioni. Quelle che forse solo i napoletani sanno vivere con tanto pathos rendendo magica e indimenticabile la serata di Napoli-Barcellona. Perché in città, davanti a un’atmosfera simile non c’è Coronavirus che tenga: se c’è allarmismo e paura difronte al pericolo di contagio, con i supermercati e le farmacie svuotate e la corsa ai ripari in casa, quando c’è un evento simile lo stadio si riempie e tutto passa in secondo piano. È questo il ritratto del batticuore azzurro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino