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Oggi il Napoli. Domani la festa della Mamma. Il cuore azzurro non conosce confini, non guarda la classifica e va ben oltre anche un’annata disgraziata. E così, dopo la timida prevendita dei giorni scorsi, la tifoseria partenopea ha risposto ancora una volta presente all’appello. I napoletani non faranno mancare il proprio apporto nella penultima gara casalinga di questa deludente stagione agonistica. Saranno almeno in 42mila oggi pomeriggio al Diego Armando Maradona (circa 1500 i supporter felsinei sugli spalti) per assistere alla sfida con il Bologna di Thiago Motta. Non certo per la graduatoria (impietosa) e neppure per l’ennesimo appello che rischia di diventare stucchevole nel sentir parlare - per l’ennesima volta - di ultima chiamata per l’Europa. Sopratutto se ad ogni “esame” gli azzurri hanno puntualmente fallito ogni appuntamento. Basti pensare che la formazione di Ciccio Calzona non vince in casa da oltre due mesi (ultimo successo con la Juventus del 3 marzo scorso), si trova impantanata nella pancia della classifica all’ottavo posto (con appena 51 punti) e prende sistematicamente gol da 14 partite di fila in campionato. Praticamente fin da prima che l’ex ragazzo di Calabria sostituisse Mazzarri in panchina (non che con il tecnico di San Vincenzo le cose andassero meglio, intendiamoci, ma c’era un pizzico di attenzione in più in difesa).
Eppure, nonostante tutto, il Napoli è ancora in corsa per una qualificazione in coppa, sebbene dalla porta di servizio.
Le scelte
Più facile a dirsi che a farsi. Basti pensare che il Napoli quest’anno non è mai riuscito ad inanellare tre vittorie tre di fila. Gli azzurri dovranno provare a farlo in questi ultimi 270’. Calzona si affida al suo consueto spartito tattico (4-3-3), affila il tridente, si affida ai suoi pretoriani e spera di blindare per la prima volta la sua difesa (Juan Jesus si riprende una maglia da titolare al posto di Ostigard). Il tecnico deve fare i conti con gli acciacchi di Mario Rui (nuove noie al ginocchio ieri per il portoghese che potrebbe finire addirittura in tribuna) e Raspadori (destinato nella migliore delle ipotesi alla panchina), oltre al lungodegente Zielinski, ormai sempre più separato in casa. La buona notizia è il recupero di Khvicha Kvaratskhelia che ha smaltito il problema muscolare e si piazzerà sul fronte sinistro dell’attacco completato da Osimhen e Politano. In mediana Lobotka sarà il solito metronomo con Anguissa ed uno tra Cajuste e Traorè a fargli da dioscuri.
Il pressing su Kvara
Quella di oggi sarà la penultima uscita al Maradona della coppia Osimhen-Kvaratskhelia. Il nigeriano andrà via a fine stagione (destinazione Parigi o la Premier), mentre su Kvara si registrano gli interessi di Barcellona e Psg. A quanto pare alcuni emissari del club francese hanno incontrato l’agente del georgiano, Mamuka Jugeli. Aurelio De Laurentiis però è pronto a blindare Khivicha (prolungamento con tanto di adeguamento economico) e non è disposto a trattare la cessione a meno che non arrivi una “proposta indecente”.
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