Napoli-Braga ultima chiamata: Mazzarri vuole aprire un ciclo vincente

Nuove sedute tattiche con vista Champions

Walter Mazzarri
Cos'è diventato il Napoli? Chi c'è dentro quelle maglie? Cos'è rimasto della squadra dello scudetto? Basta andare a caccia di fantasmi e del...

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Cos'è diventato il Napoli? Chi c'è dentro quelle maglie? Cos'è rimasto della squadra dello scudetto? Basta andare a caccia di fantasmi e del passato. Basta cercare colpevoli per questa caduta libera: Walter Mazzarri vuole rompere con tutto quello che è successo fino ad adesso. E la partita con il Braga deve essere quella della svolta, l'inizio di un nuovo ciclo. Mazzarri lo ripeterà con chiarezza ancora in queste ore, arrivare agli ottavi di Champions, passare il turno, sarà una grande ventata di ottimismo: e per farlo, non vuole più alibi, non li cerca e non li concederà. Vuole, domani sera, intensità, coraggio e tecnica, vuole una vittoria per l'autostima. E per questo non farà turnover, difficile che si allontani da quei soliti noti che ai suoi tempi erano chiamati i titolarissimi. Basta con i fantasmi e basta evocarli: Spalletti, Kim e Giuntoli non ci sono più, ora c'è un altro Napoli. Mazzarri ha il compito, da ora in poi, di scacciare le ombre. Chi non c'è più non tornerà: Walterone lo faccia capire ai nostalgici. Per ripartire serve un taglio netto perché la stagione può essere ancora salvata e va salvata, ci sono tutti i margini per farlo. E chi continua a piangersi addosso, è il caso che la finisca. È stato dato per scontato che rivincere sarebbe stato automatico: errore gravissimo.

Il Braga. Una full immersion. Volevano più tattica, più riunioni video, più preparazione negli studi degli avversari e più schemi sulla lavagnetta: eccoli accontentati, i calciatori. Ora tocca a loro, ai campioni d'Italia. Benino con la Juventus, per carità, ma servono i punti non gli applausi. Mazzarri ha riportato il suo Napoli a scuola, lui maestro di semplicità e durezza: poiché per domani il tecnico avverte tutto il peso della gara che vale un bel pezzo di stagione, ecco che ha voluto la squadra a lezione di... portoghese. Una domenica senza sconti in cui, però, a tenere col fiato in sospeso è l'influenza di Kvara. I cui sviluppi non sono affatto preventivabili perché malanni del genere possono avere ogni genere di evoluzione. Ma c'è molto ottimismo. Il piano B di Walterone prevede il ritorno di Raspadori ma siamo ancora sul campo delle ipotesi. Stamane, nell'allenamento aperto ai giornalisti della vigilia di Champions, si capirà se anche Cajuste può aggregarsi all'ultimo istante: di certo, quello che va curato è l'umore del gruppo. Basta andare alla ricerca del passato, basta la caccia al colpevole: gli errori del dopo-scudetto sono chiari a tutti, e hanno portato a questo punto bassissimo (con il Bologna un punto avanti e il Monza a tre soli punti di distanza, per dirla tutta). Da cui, tutto il Napoli deve sapersi tirar fuori. Con l'aiuto dell'ambiente. E senza inseguire chi processare e chi no.

Psiche e tattica. E la lezione da imparare a memoria: si può vincere anche giocando male. Aurelio De Laurentiis ieri a Castel Volturno non si è visto: era a Roma. Per un po', fa capire, non si farà vedere nel centro tecnico. Ha accompagnato in questa fase Mazzarri ma ora faccia tutto da solo. A fargli da osservatore ci sono il figlio Eduardo e il dirigente Sinicropi, compagno della figlia Valentina. Non c' è più tempo per niente, se non per risalire. Ed ecco che chiede di avere più forza nella gambe, ha aumentato l'intensità degli allenamenti. E ha iniziato anche a far lavorare molto di più la squadra con sedute tattiche che prima, con Garcia, erano meno numerose. La stagione va salvata con il ritorno in Champions e con il passaggio del turno domani sera con il Braga. Ecco perché la gara di domani mette i brividi: per uscire di scena, gli azzurri dovrebbero perdere con due gol di scarto. Ma c'è anche il mal di Maradona che preoccupa: il Napoli non vince da due mesi e mezzo, dalla gara con l'Udinese, nel proprio stadio. Vero che basta anche un pareggio, ma per cambiare passo e per presentarsi sabato alla sfida con il Cagliari serve una vittoria scacciapensieri. Anche giocando male, che importa. Mazzarri sta facendo di tutto per dimostrare di non essere solo un traghettatore: pesa, ovvio, agli occhi dello spogliatoio, quel contratto di soli sei mesi con il club azzurro. Lui non ne fa un dramma: è qui per rilanciare il Napoli e se stesso. Non ha ancora neppure trovato una casa: ne ha viste molte, tutte in zona Pozzuoli, ma alla fine ha deciso di restare in hotel. 

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Il Mattino