Varsavia. Colpo del Napoli in Polonia, primo successo stagionale in trasferta in campo europeo, in attesa del primo squillo esterno in campionato. Seconda vittoria in Europa...
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Alla prima vera verticalizzazione il Napoli fa centro e con tre passaggi colpisce il Legia: palla di Valdifiori, grande giocata di Callejon e colpo di testa imprendibile di Mertens sotto la traversa. Gli azzurri dopo aver tenuto sempre in pugno la partita e creato un paio di presupposti per fare gol la sbloccano dopo dieci minuti della ripresa. Una bella prova di personalità da parte di molti azzurri finora meno schierati contro una squadra tecnicamente inferiore ma in un ambiente caldissimo, il Pepsi Stadium che sembra il Maracanà. La reazione dei polacchi dopo lo svantaggio produce la traversa colpita con l'involontario colpo di testa di Maggio su calcio d'angolo del Legia. Poi altri dieci minuti di pressione con il Napoli che riesce a reggere la forza d'urto e a farsi nuovamente pericoloso ancora con Mertens liberato davanti alla porta da un colpo di testa di Koulibaly su schema da palla inattiva. Subito in partita anche il suo sostituto El Kaddouri per i venti minuti finali, ultimo spezzone anche per Higuain al posto di Callejon, con l'argentino subito decisivo.
Il predominio del gioco è di gran lunga del Napoli, una fitta e precisa rete di passaggi, una ragnatela azzurra che si sviluppa a memoria nel 4-3-3, mentre i tifosi polacchi continuano a cantare in maniera incessante. Manovra portata avanti con pazienza anche se priva di cambi di passo decisivi. Molto attivo Allan che si conferma un perfetto rubapalloni a centrocampo ma mostra anche buona tecnica nell'intesa sull'out destro con Callejon ed è lui a trascinare in avanti il Napoli, anche se nella ripresa si divora due occasionissime in ripartenza. Dopo i due squilli azzurri iniziali con Gabbiadini e Mertens la prima vera palla gol è quella confezionata da Mertens per David Lopez (27' pt) salvataggio sulla linea di un difensore e successivo intervento decisivo del portiere del Legia su Gabbiadini. E la prima occasione della ripresa capita ancora allo spagnolo che però gira al volo troppo debolmente. I polacchi si affidano allo stesso modulo di Sarri ma tengono il baricentro molto più basso puntando tutto alle ripartenze però senza mai riuscire a essere pericolosi.
Cambia in tutti i reparti Sarri, a cominciare dal portiere, fiducia al brasiliano Gabriel: turno di riposo per Reina che a sorpresa non va neanche in panchina. Nella linea a quattro torna terzino destro Maggio, che è anche capitano, al posto di Hysaj. Al centro della difesa Chiriches affianca Koulibaly impegnato in un duello molto fisico con Prijovic, il centravanti colosso del Legia: linea difensiva che si tiene alta e quando può fa scattare con efficacia il fuorigioco. A centrocampo due novità: il ritorno di Valdifiori da playmaker, leggermente più reattivo ma ancora troppo scolastico nelle giocate e quello di David Lopez, uomo tutto di quantità, ovviamente ben lontano da quelle che sono le caratteristiche di Hamsik. In attacco la boa centrale è Gabbiadini che riceve quasi tutti i passaggi spalle alla porta e quindi non riesce a essere determinante perchè non assicura la giusta profondità.
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