Non sarà facile a Torino. «I granata hanno perso in casa solo una volta, con la Juve». «Eh ma il Napoli gioca prima della Roma, poi la Roma è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alle ore quindici, però, i pensieri lasciano il posto al campo e i ragionamenti sull'opportunità di arricchimento di Sarri lasciano il posto a quelli sull'opportunità di Ghoulam di stare in mezzo al campo al posto di Strinic. Ma gli azzurri hanno in testa un solo obiettivo: vincere. E a nulla valgono i tentativi maldestri dell'algerino di mettere una palla buona sui piedi degli avversari granata: il Napoli sblocca il risultato con Callejon che, mentre tutti si impegnavano a ricamare figure e trame di una certa bellezza, acchiappa il pallone e nel tramento, per sicurezza, lo mena dentro. Così, come viene viene. E il fatto di venire bene viene bene solo che a partire da quel momento, e per tutto il primo tempo, gli azzurri si cimentano in una nuova avventura: mostrare quanti modi esistono di fare spettacolari tiri in porta senza contestualmente fare gol.
La lezione finisce per fortuna nel secondo tempo, quando a tirare proficuamente in porta è Insigne. È il suo gol, infatti, a dare la stura alla manita azzurra seguito dalla seggiata belga di Mertens, quella polacca di Zielinski e la doppietta di Callejon. Ma il nostro uomo, tuttavia, è proprio quest'ultimo, Josè. Ininterrottamente in campo da quattro anni, ininterrottamente ovunque ce ne sia bisogno. «Chi tène a mamma è ricco e nun o sape» dice la poesia. Ma pure chi tiene a Callejon non si può proprio lamentare, ammettiamolo! Leggi l'articolo completo su
Il Mattino