Il Napoli riparte dal centrocampo campione d'Italia

Regia d'autore e cavalli di razza nella zona nevralgica: fantasia, quantità e qualità al potere

Zambo Anguissa
Si riparte dallo stesso motore dell'anno scorso. Regia d'autore e cavalli di razza nella zona nevralgica del Napoli. Al netto dei vari tira e molla di mercato, il...

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Si riparte dallo stesso motore dell'anno scorso. Regia d'autore e cavalli di razza nella zona nevralgica del Napoli. Al netto dei vari tira e molla di mercato, il centrocampo dei campioni d'Italia sarà quasi certamente lo stesso che ha portato alla conquista del terzo scudetto azzurro dopo 33 anni di attesa. Rudi Garcia infatti potrà fare affidamento su un trio d'archi che sarà molla ed elastico a centrocampo. Un terzetto di assoluta qualità e spessore composto dallo slovacco Lobotka nelle vesti di insostituibile playmaker con Anguissa e Zielinski ai suoi fianchi. Praticamente fantasia, quantità e qualità al potere. 

Numeri alla mano, i tre moschettieri del centrocampo azzurro hanno portato in dote anche qualcosa come 7 gol e 15 assist in campionato (5 reti e altrettanti servizi assistenza in Champions League). Ma sarebbe riduttivo circoscrivere ai soli numeri (comunque importanti) l'enorme mole di gioco sviluppata e prodotta dai centrocampisti del Napoli nella socrs stagione. Lobotka, Anguissa e Zielinski sono stati l'anima ed il motore del Napoli che ha stracciato il campionato e vinto meritatamente lo scudetto. Lo slovacco è stato il regista impeccabile, l'uomo ovunque, il metronomo azzurro capace di cucire e rattoppare. Anguissa la potenza unita all'intuizione degli inserimenti ed all'innata caratteristica della cosiddetta “doppia fase”. 

Zielinski, il polacco dello squadrone 303: il “pilota da caccia” in grado di inquadrare l'obiettivo e colpire con una precisione chirurgica, partendo dal ruolo di mezzala sinsitra: per lui tre reti e ben nove assist in campionato – 4 gol e due assist in Champions. Proprio Zielinski è stato al centro di un braccio di ferro di mercato con la Lazio del suo ex mentore Sarri che ha fatto di tutto per portarlo nella capitale. A quanto apre, però, il polacco ha deciso di rimanere a Napoli anche a costo di ridursi l'ingaggio e guadagnare meno di quanto gli avesse prospettato Lotito. Questione di cuore, di appartenenza. Questione di gruppo. Di una squadra ed un reparto vincenti.

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Il Mattino