Napoli, urlo di speranza: è spareggio Champions

Napoli, urlo di speranza: è spareggio Champions
Un epilogo pazzesco. E adesso per sei giorni, per sei giorni soltanto, torni il Napoli a essere un gruppo vero, compatto, unito. Metta da parte tutte le incomprensioni, i cali...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un epilogo pazzesco. E adesso per sei giorni, per sei giorni soltanto, torni il Napoli a essere un gruppo vero, compatto, unito. Metta da parte tutte le incomprensioni, i cali psicologici emersi negli ultimi tre mesi e tutti si gettano nel fuoco: ecco, tutto in una notte, quella contro la Lazio. Un sogno, un regalo. Ma è così: novanta minuti ancora, un’altra chance per prendersi la Champions e quei 40 milioni minimo che porta in dote.




IL NAPOLI BATTERA' LA LAZIO? - VOTA



È il momento delle responsabilità ed è di questo che stamane, alla ripresa degli allenamenti, parlerà Benitez alla squadra. Un discorso importante, forse quello più delicato delle due stagioni in azzurro. In cui Rafa toccherà le corde dei sentimenti e dell’orgoglio, dove farà appello al sacro fuoco che spesso - troppo spesso - è mancato al Napoli nelle sere importanti. Esulta il Napoli con un tweet: «Ancora 90 minuti» scritto pochi minuti dopo la rete di Mapou Yanga Mbiwa. E allora va tutto bene, anche le pose sorridenti a favore di fotografo, le strette di mano costruite a tavolino tra Benitez e Higuain se questo servirà a battere la squadra di Pioli e conquistare il terzo posto. Mettano tutto in un angolo, lo spagnolo e l’argentino, facciano finta di nulla, ridimensionino la frattura che c’è, gettino in un angolo i motivi che hanno portato al cambio di sabato allo Juventus Stadium.



C’è bisogno del Pipita per battere la Lazio, del miglior Pipita: se ha dei problemi fisici (dolori alla schiena), stringa i denti ancora per altri novanta minuti. Higuain deve prendersi sulle spalle il Napoli e per pochi giorni: anche se non ha preso bene il permesso revocato, ritrovi la grinta perduta. E da questa mattina alle 10 Benitez deve anche iniziare a pensare alla difesa con cui affrontare la Lazio: Britos sarà squalificato e occorre trovare la migliore soluzione. E anche in attacco: Hamsik fino ad adesso ha saltato tutte le ultime gare importanti (a Kiev e a Torino) ma ora scalpita per essere al centro del tridente che giocherà alle spalle di Higuain. È il capitano di questa squadra e questa volta vuole esserci.



Avanti Napoli: facile immaginare la corsa al biglietto per lo spareggio, per la gara che a questo punto diventa la più importante della stagione. Soprattutto per De Laurentiis. Non si sa ancora cosa farà oggi: chi lo ha incrociato dopo Juventus-Napoli lo ha descritto come un uomo convinto che il destino del Napoli fosse ormai compiuto. Stizzito per le occasioni gettate al vento nell’ultimo mese. E tentato di chiudere con Benitez prima del previsto. Non è escluso che faccia un salto a Castelvoltuno. E se non sarà oggi potrebbe essere nei prossimi giorni. E non è neppure da escludere che possa chiedere alla squadra il sacrificio di andare in ritiro, magari da venerdì, per potersi meglio concentrare in vista della gara che per il suo Napoli è un crocevia vitale.



Benitez non vuole lasciare il Napoli senza Champions: è un cruccio che porterebbe con sé e che non si perdonerebbe assai velocemente. Lo ha ammesso in questi giorni che, nonostante le valigie, andar via a mani vuote non è la cosa che sogna. Ecco, ha l’occasione per non lasciare le macerie. E con Paco de Miguel e Gomez già da ieri sera, dopo aver visto la gara nel suo ufficio al centro tecnico di Castelvolturno (all’Olimpico c’era il vice Pecchia, visto in tribuna anche Mihajlovic), si è subito messo al lavoro per preparare la sfida.



E ha lavorato fino a tarda notte. La ricetta sarà quella di sempre, a volte funziona altre volte (troppe) no. Il tecnico conta sull’applicazione dello schema, sulla concretezza dei suoi uomini, sulla validità del suo vangelo calcistico. È chiaramente l’ultima chiamata, inattesa ma assai gradita. È un bivio, come già altre volte quest’anno (ed evitiamo di ricordare come è andata a finire). Bisogna crederci senza finire vittime dell’angoscia, della congestione, della sabbia nella clessidra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino