Napoli Club Monte di Procida, il ponte tra Usa e area flegrea

Il Napoli club Monte di Procida
Si scrive Napoli Club Monte di Procida, si legge quella enorme comunità di montesi che risiedono da tanti anni negli Stati Uniti: ristoratori, imprenditori, commercianti....

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Si scrive Napoli Club Monte di Procida, si legge quella enorme comunità di montesi che risiedono da tanti anni negli Stati Uniti: ristoratori, imprenditori, commercianti. Quanti saranno? Trentamila, trentacinquemila. Se ne può fare solo una stima perché gli States in generale e il New Jersey in particolare sono diventati una provincia di questa piccola comunità flegrea che vanta 13.000 abitanti. Ognuno con un parente, zio, cugino, nonno che dir si voglia con il passaporto americano. A Monte di Procida il primo vagito del Napoli club è di qualche giorno fa, 27 dicembre, affiliato all'associazione italiana Napoli club,  ed è bastato darne notizia sulla pagina Facebook per moltiplicare gli iscritti che hanno chiesto la tessera al club. "In pochi giorni 500 adesioni, una cosa incredibile" è la soddisfazione di Nicola Del Vaglio, fondatore del club e segretario nel direttivo al fianco del presidente Domenico Mazzella e del Vicepresidente Michele Schiano Di Cola.

 

"Il nostro obiettivo è creare un ponte con i montesi dall'altra parte dell'oceano e questo clube serve anche per avvicinarli più di quanto non lo siano già". Contarsi è difficilissimo. "Ci hanno provato ma la situazione è molto complicata. Chissà che, grazie al Napoli, un giorno non ci riusciremo. Sulla tolda di comando anche il tesoriere Roberto Esposito, il direttore sportivo Simona Scotto Di Carlo e i consiglieri. Antonio Di Somma Antonio, Biagio Scamardella Biagio, Aldo Festevole Aldo, Tullio Parascandola Tullio, Giuseppe Borredon Giuseppe, Marco Pugliese. Il brand a stelle e strisce è garantito da Antonio Coppola responsabile del club negli Usa. L'obiettivo è dare ai ragazzi di Monte di Procida qualche opportunità in più. La sede, tanto per cominciare, è nata piccola. "In verità c'è un luogo dove ci ritroviamo ma ne vorremmo uno grande dove i ragazzini possano venire a divertirsi". Attività sociale, fare comunità, insolla. "E l'obiettivo che ci poniamo e chissà che, grazie anche al Napoli non riusciamo a portare tanti piccoli tifosi per la prima volta al San Paolo". Sciarpa, striscioni? Quelli possono attendere. "Verranno consegnati in settimana. Poi il brand sarà di un club Napoli dei due mondi" Leggi l'articolo completo su
Il Mattino