Napoli, le «pecore nere» e i sassolini di De Laurentiis

Cosa c'è dietro le dure accuse del presidente agli ex

Dries Mertens
Pecore nere. Così De Laurentiis ha definito i giocatori che hanno lasciato il Napoli nella scorsa estate, tutti titolari meno Ghoulam, che da anni passava più tempo...

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Pecore nere. Così De Laurentiis ha definito i giocatori che hanno lasciato il Napoli nella scorsa estate, tutti titolari meno Ghoulam, che da anni passava più tempo in infermeria e in palestra che in campo. Il presidente, che ha ripreso a parlare con maggiore frequenza dopo lunghi silenzi, si sta togliendo vari sassolini dalle scarpe. Ha cominciato con gli attacchi ai teppisti delle curve - li ha definiti delinquenti, esattamente come fa tutta la città - e prosegue con coloro che sono scesi dalla nave azzurra, alcuni svincolati (Ospina, Ghoulam, Insigne e Mertens) e altri ceduti a ottimi prezzi a top club (Koulibaly e Fabian Ruiz).

Perché De Laurentiis ha attaccato quegli ex? Perché nella scorsa estate ha avvertito il peso delle critiche per quegli addii, da taluni interpretati come il preludio a una spinosa stagione. D'altra parte, lo stesso Spalletti aveva detto che si sarebbe incatenato in caso di cessione di Koulibaly e invece si è affidato a un altro ottimo centrale come Kim.

Il presidente era rimasto fortemente deluso da Mertens, perché pensava di poter trovare un accordo su basi ragionevoli per la sua permanenza almeno ancora un anno. E invece Dries, a inizio giugno, fece spedire dai suoi legali una mail con la richiesta di 4 milioni di euro netti. E l'amore per Napoli, la maglia, Palazzo Donn'Anna? Gli affari sono lecitamente affari, come quelli di Insigne e del suo ex agente Pisacane, scovati a inizio gennaio, due giorni prima della partita contro la Juve, in un hotel di Roma a firmare il contratto con il Toronto (notizia anticipata dal Mattino il 15 ottobre).

Si trattava di giocatori che avevano legittimamente voglia di cambiare club e guadagnare di più, sentendo il loro rapporto con Napoli concluso dopo l'ennesima stagione in cui era stato sognato lo scudetto, poi sfumato in aprile, quando venne conquistato un punto in tre abbordabili partite. E il Napoli è stato bravo a scegliere i loro sostituti e a portare un'aria nuova nello spogliatoio. Si è chiuso un libro e se ne è aperto un altro, bellissimo. Sbagliati e superflui dunque, questi rancori.

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Il Mattino