Fabián Ruiz, destino da top player: vale già 50 milioni di euro

Fabián Ruiz, destino da top player: vale già 50 milioni di euro
«Que viva España». Ma senza esagerare con i titoli perché gli spagnoli a Napoli per troppo tempo sono stati conquistatori. Ma il nuovo viceré...

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«Que viva España». Ma senza esagerare con i titoli perché gli spagnoli a Napoli per troppo tempo sono stati conquistatori. Ma il nuovo viceré Fabian Ruiz mette d'accordo tutti: perché l'ultima gioiello di De Laurentiis è sulla strada giusta per divenire un top player. Ed è la ricetta del Napoli: la preferenza per i giovani da lanciare piuttosto che per i vecchi da riesumare. Fabian è un passo alla volta divenuto uno di quelli a cui difficilmente si può rinunciare. Perché partita dopo partita è evidente che Carlo Ancelotti sta forgiando la sua squadra ideale, dove Fabian è piazzato al posto di Zielinski. E non è certo un caso che se lo spagnolo è precario in serie A (appena 4 volte titolare in 12 partite) è un punto fisso nelle notti di Champions dove è stato sempre titolare, in tutte e 4 le gare giocate fino ad adesso.


Decisivo con il Genoa, come lo era stato con l'Udinese. Ma oltre alla tecnica, colpisce dello spagnolo la sua capacità di essere decisivo sotto il profilo tattico. Vero, entra a Marassi quando ci vogliono i remi per spostarsi da una parte all'altra del campo, ma colpisce per un aspetto: dove c'è la palla, lì c'è lo spagnolo. Insomma è tutto senza essere niente: regista, mediano, incontrista e tutto il resto. Goleador in particolare. Mamma Chari è la donna chiave della sua vita: per convincere la famiglia di Fabian, il Betis decise di assumere nel club anche la madre.
 
Facile ambientarsi a Napoli per uno spagnolo, quando ci sono Albiol e Callejon a spiegarti tutto fin dal primo giorno. Fabian è il classico bravo ragazzo, legatissimo a Mertens e ai suoi due connazionali: è stato Giuntoli il primo a segnalare il centrocampista del Betis. Si dice, che l'affare fosse pronto per essere concluso già a gennaio, motivo per cui è stata battuta la concorrenza anche del Real Madrid. È tatticamente un uomo che prima il Napoli non aveva: perché quando c'è da stringere i denti, lottare, non pensare solo alle scorribande offensive, lui c'è. Non sempre primo della classe, ma Fabian lavora per la causa. Con umiltà. Pronto a eclissarsi nel caso ci sia bisogno del lavoro oscuro. A Marassi è entrato quando serviva la sua energia, il suo sacro fuoco, la sua tenacia, i suoi muscoli. E non ha deluso. Non delude quasi mai. Ancelotti ne è entusiasta. Come lo è De Laurentiis: lo ha pagato 30 milioni di euro. Ed è il terzo acquisto più costoso della storia azzurra. Ora ne vale almeno 50. L'anno scorso al Betis ha giocato 35 gare con all'attivo 3 gol: ora è a 10 presenze e già 2 gol.

E meno male che una volta si credeva che gli spagnoli non fossero l'ideale per la serie A. Certo, anche il Napoli non ha sempre pescato dei talenti, come nel caso del difensore Victor Ruiz e del centrocampista David Lopez. Ma per i tifosi azzurri, la Spagna è Reina, Albiol e Callejon. Oltre che Rafa Benitez, il madrileno che ha rifondato la squadra azzurra nell'estate del 2013. Però gli spagnoli sono una benedizione solo negli ultimi tempi, Farinos, De la Peña e Mendieta furono dei flop clamorosi.

Lo stesso Guardiola non fece faville in campo. Poi qualcosa è successo: ora ci sono Borja Valero, Suso e gli spagnoli hanno da noi un'altra immagine.


Luis Enrique, il ct della Spagna, seguirà con occhio attento le prove della nazionale l'Under 21 nelle amichevoli contro la Danimarca mercoledì e con la Francia il 19 novembre. Fabian sarà titolare e in Spagna tutti si domandano come mai le big della Liga, così attente con i giovani, si siano fatti sfuggire questo ragazzo di 22 anni che in pochi mesi ha visto schizzare alle stelle la propria valutazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino