Napoli femminile e Catalina Perez, un pizzico di pazzia per la salvezza

Catalina Perez
«Portiere si diventa». Se il Napoli femminile è ad un passo dalla salvezza, il merito è anche suo. A tenere vive più che mai le speranze azzurre...

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«Portiere si diventa». Se il Napoli femminile è ad un passo dalla salvezza, il merito è anche suo. A tenere vive più che mai le speranze azzurre Catalina Perez, artefice di una prodezza (tra le tante) che potrebbe risultare determinante. Nel duello con Greta Di Luzio dagli undici metri prevalse il portiere colombiano e quel risultato di parità (0-0) con il San Marino nel girone d’andata (domenica 15 novembre 2020) ridestò la fiducia del gruppo. «Però bisogna nascere con un po’ di pazzia», spiega il numero 14, perché «ci si sente abbastanza soli, senza nessuno a coprirti le spalle».

Coraggio e consapevolezza orientano le scelte dell’estremo difensore, che si è lasciata alle spalle l’infortunio del menisco sinistro. «Indosso una divisa diversa dalle mie compagne». Total orange, in completo rosso, in divisa bianca in trasferta. Allenamento specifico. «Ricopro un ruolo particolare: dirigo la squadra, potendo vedere tutto da dietro. Si ha una visione completa ma bisogna farsi sentire», ammette la sudamericana al primo anno all’ombra del Vesuvio.

«Penso che questo ruolo mi abbia aiutato molto nella vita di tutti i giorni. Giochi assumendoti una responsabilità assoluta ma allo stesso tempo devi sentirti leggera. Insieme responsabilità e disinvoltura», osserva la giocatrice classe 1994. Ha coronato il suo desiderio: incontrare il connazionale e collega David Ospina. Catalina vuole fare bene e seguire le orme del suo modello. «Dare il meglio e raggiungere l’obiettivo della squadra», assicura fiduciosa.

Sabato 8 maggio la super sfida alla capolista Juventus. «Vogliamo ispirare tante bambine, perché il calcio apre tante porte, dà la possibilità di vivere un sogno e insegna la forza di lottare», rivendica orgogliosa, tanto da (far) superare l’altrui scetticismo. «Cata, ma perché non fai uno sport da donna?», le chiedeva la mamma all’inizio. «Quando ha visto che la mia passione non si poteva fermare, si è innamorata del calcio. Ora mi appoggia completamente», conclude Perez. Le mani (e i guanti) sulla salvezza.

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Il Mattino