Napoli femminile, intesa linguistica per la via del gol

Napoli femminile
Scioglimento linguistico. Forse la vera impresa sarà proprio questa. Intendersi in campo, comprendersi. E allora prove d’intesa, almeno davanti ad una tazza di...

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Scioglimento linguistico. Forse la vera impresa sarà proprio questa. Intendersi in campo, comprendersi. E allora prove d’intesa, almeno davanti ad una tazza di caffè, per Sofieke Jansen, Jenny Hjohlman ed Emmeline Mainguy. Le prime due bevono e apprezzano, la terza pare non gradisca.

 
Per il Napoli femminile serviranno rifornimenti di caffeina e non solo. «Amo il mare ma ancora devo girare per le strade di Napoli», racconta la 20enne olandese ex Sassuolo. Parla bene italiano, perché ha vissuto a Terni. «Gioco per la squadra. Dovremo alzare il ritmo e migliorare ogni settimana le prestazioni», annuncia la calciatrice dai trascorsi neroverdi.

Conoscersi. Vicine sul manto erboso, passeggiano anche insieme. Svezia e Olanda alleate della causa azzurra. «Sono una attaccante veloce, prediligo il piede destro», ammette la bionda 30enne Jenny. Sua nonna in passato è stata a Napoli. «Amava Posillipo», riferisce.

Testimonial. Obiettivo della francese Emmeline, fotografata a Porta Nolana, uno dei luoghi simbolo della città, imparare il napoletano, per meglio governare la difesa. Prima esperienza in Italia per la 32enne transalpina.

Si preannuncia una multinazionale del gol con l'americana Mariah Cameron, le due estoni Vlada Kubassova e Lisette Tammik, la greca Despoina Chatznikolaou.

Le risate accompagnano i ritmi degli allenamenti a Castel di Sangro, si stempera la fatica della preparazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino