Napoli femminile, per la salvezza le intuizioni e la velocità di Nocchi

Isotta Nocchi
Fulmine di guerra. In campo rapida e audace, fuori dal rettangolo verde poche battute ma taglienti. Divertente e deliziosa, Isotta Nocchi ha messo la sua qualità al...

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Fulmine di guerra. In campo rapida e audace, fuori dal rettangolo verde poche battute ma taglienti. Divertente e deliziosa, Isotta Nocchi ha messo la sua qualità al servizio del Napoli femminile. Primo anno all’ombra del Vesuvio per la ragazza di Firenze che indossa la maglia numero 20.

«È stato sempre amore con il pallone, non ho mai pensato di dover smettere», racconta la fantasista classe 1996. La sua pesante doppietta contro la Florentia San Gimignano nella 16esima giornata ha regalato tre punti pesanti per la classifica e il morale. «Tutti si meravigliavano che praticassi calcio. La mia piccolezza mi ha aiutata, perché sono molto veloce. E’ stata una forza in più», spiega Nocchi.

«Ho iniziato a giocare a calcio fin da piccolina alle scuole elementari con i maschietti, poi mamma mi ha portato nell’unica squadra femminile di Firenze». Riesce a dare profondità alla squadra, buca lo spazio e le retroguardie avversarie, preferisce verticalizzare. «Il mio un percorso bellissimo, pieno di emozioni e difficoltà», ammette sincera. «Ho sempre portato avanti lo studio, cercando di incrementare e assecondare le mie seconde passioni: archeologia, storia, viaggiare e scoprire».

Difficile, però, conciliare studio e calcio. Iscritta al corso di laurea in Diagnostica e Materiali per la conservazione e il Restauro all’Università degli Studi di Firenze. «Non voglio mollare». Si definisce un «contrasto vivente». Nutre un amore smisurato per i gatti. «Sogno di vivere su una barca a vela, in mezzo al mare, dopo aver fatto un’ottima carriera calcistica», confessa Nocchi. Prima vuole centrare fortemente la salvezza in serie A.  Serviranno gol, volontà e fortuna. E naturalmente le sue intuizioni.

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Il Mattino