«Tre settimane per resettare e ripartire». Avrà modo e tempo il tecnico Giuseppe Marino per studiare a dovere le contromosse in vista della sfida con...
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«La squadra ha proposto un buon calcio contro il Sassuolo, con coraggio e personalità», spiega l’allenatore del Napoli femminile. «Senza difensori di ruolo, eravamo rimaneggiati. Abbiamo dovuto preparare un’altra partita con tre sostituzioni imposte. Primo tempo sotto controllo». Dopo due mesi il ritorno in campo di Paola Di Marino, che si è subito messa in luce. Nella ripresa «abbiamo pagato un errore di inesperienza», sottolinea Marino. Fatale il penalty concesso per il tocco di mano di Oliviero. Il corso degli eventi è cambiato con il rigore trasformato da Kamila Dubcova. E poi «il terzo gol un gesto tecnico di Bugeja, che però non ha tagliato le gambe, vista la reazione delle azzurre». Diverse occasioni non concretizzate. «I tanti pali frutto del nostro demerito più che da addebitare alla sfortuna».
Dopo tre giornate il club del presidente Lello Carlino deve ancora sbloccare la casella dello 0 in classifica. «Stiamo cercando di far rendere le calciatrici al meglio, collocandole nella posizione loro più congeniale», osserva il coach partenopeo. Alla vigilia del torneo prevedibili le difficoltà della nuova categoria. «Bisogna lavorare a testa bassa e crescere, capire i nostri limiti. Bisogna lottare per ogni singolo punto e soffrire fino all’ultima giornata, per cogliere la salvezza. Dobbiamo migliorare nel palleggio e arriveranno i risultati sperati». Impossibile nascondere il rammarico.
Esterno sinistro ed ex di giornata (come Emma Errico e Valeria Pirone) Elisabetta Oliviero dice la sua. «Perdere e ricevere elogi fa male, perché alla fine quel che conta è la classifica e noi dobbiamo lavorare durante questa sosta per risalire in fretta», conclude il difensore classe 1997.
Napoli risollevati, il cammino è ancora lungo.
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Il Mattino