Da un Napoli (maschile) in evidente crisi ad un Napoli femminile in netta ripresa. Situazioni diverse all’ombra del Vesuvio. C’è chi piange e chi sorride....
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Identità, mentalità, equilibrio. «Non era facile rialzarsi dopo la sconfitta di Ravenna. Tensione accumulata, rabbia inespressa e carico emotivo altissimo, gestirlo in campo non era affatto semplice», riflette il tecnico Giuseppe Marino, che si dichiara «contento e fiducioso».
Segnali incoraggianti. «A tratti un buon calcio e una buona flessibilità ma anche intelligenza e fiuto del pericolo. Le ragazze hanno tenuto bene il campo e gestito al meglio il possesso palla», spiega soddisfatto il coach azzurro.
Allo stadio comunale San Clemente di Casamarciano «un successo meritato, frutto di una prestazione matura», commenta così Marino il 2-0 casalingo contro il Vittorio Veneto. Fascia da capitano indossata da Alessandra Nencioni.
Super Vivien Beil. La bionda centrocampista tedesca scalda il piede, segna l’1-0, sfiora il raddoppio, nella ripresa, da calcio d’angolo, dispensa il preciso assist del 2-0 per l'inserimento centrale e vincente della greca Despoina Chatzinikolaou. Salto e saluto sotto la gradinata.
Secondo posto alla fine del girone di andata. «È un campionato equilibrato. Per centrare l’obiettivo promozione, serve continuità di risultati e di prestazioni ma siamo sulla strada giusta, perché seguiamo il filo del nostro gioco e proviamo a limitare al minimo gli errori», osserva Marino, che incita le sue atlete a «non fermarsi più».
Vietato concedere altre facilitazioni alle avversarie. «Abbiamo sprecato due jolly. Ora non possiamo più sbagliare nulla. Profilo basso e umiltà. Ogni partita è una finale», conclude Marino.
Fino alla fine con un unico obiettivo nel cuore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino