Il Napoli pareggia al San Paolo: una partita complicata contro la Fiorentina. Non era mai successo nell’era Sarri che gli azzurri chiudessero due gare consecutive di serie A...
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Anche il possesso palla contro i viola è stato nettamente inferiore alla media (che per il Napoli è di quasi 33 minuti a partita, fra le medie migliori del campionato): la squadra ha provato ad incidere solo quando ha difeso in avanti e rubato palla agli ospiti sulla loro trequarti. Complici del momento sicuramente anche gli infortuni e la mancanza di alternative pronte in panchina.
In questa situazione Mertens non sembra pensarla come il mister: «E’ un momento difficile per tutti, e vogliamo venirne fuori insieme», ha fatto sapere al termine della partita, andando contro l’apparente tranquillità e soddisfazione del tecnico. Proprio l’attaccante belga ultimamente è additato fra quelli meno lucidi e fra i responsabili del record negativo in attacco: il suo gol manca da cinque partite, un’assenza che si fa sentire quando aveva abituato i tifosi nelle prime undici gare alla media di un gol a partita.
Intanto in classifica resta tutto invariato: il Napoli, dietro di un punto, non riesce a riagganciare la vetta occupata per la seconda settimana dall’Inter dopo il pari con la Juventus. Anche la Roma finisce 0 a 0 col Chievo. Molti tifosi però hanno letto il risultato come un’occasione mancata per recuperare punti sulle avversarie. Ma la voglia di reagire c’è: probabilmente i tifosi si allarmano troppo presto, nel giorno in cui tutte le big hanno pareggiato. Per gli azzurri un pareggio (il terzo, dopo una sola sconfitta contro i campioni in carica) non può certo cambiare le carte in tavola da un momento all’altro. Fino a poco fa era il Napoli migliore della storia, e lo fa notare anche il mister: «La squadra è in salute: se avessimo vinto 1 a 0 tutti avrebbero parlato di un Napoli ritrovato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino