Napoli Futsal, cala il sipario stagionale

Gli azzurri sono stati eliminati dalla Feldi Eboli

L'abbraccio tra Serafino e Fernando Perugino
Le lacrime di Mateus e Mancha. Il capo chino di Javier Adolfo Salas. I tifosi (più di mille a Cercola) che consolano il capitano, con lo sguardo perso nel vuoto. Selucio...

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Le lacrime di Mateus e Mancha. Il capo chino di Javier Adolfo Salas. I tifosi (più di mille a Cercola) che consolano il capitano, con lo sguardo perso nel vuoto. Selucio abbraccia Rodolfo Fortino. Salvatore Samperi prova a risollevare Rafinha. Finisce così la stagione del Napoli Futsal.

Cala il sipario sul parquet partenopeo. Non possono bastare due semifinali scudetto nell’ultimo biennio. Troppi annunci altisonanti, tanti colpi di scena in una annata che sembrava alla portata. Così non è stato.

Resta l’abbraccio (e non solo) tra il presidente Serafino Perugino e suo figlio Fernando. Significativo il post del patron azzurro su Facebook, che compendia amarezza, rabbia, orgoglio, fiducia e ottimismo. Un caleidoscopio di sensazioni contrastanti ma conviventi.

«Babbo mio, nonna Tato, Francesca, Marco, Marcolino non sono riuscito a dedicarvi lo scudetto, vi giuro che ho dato tutto me stesso ma non ci sono riuscito», assicura il presidente del Napoli Futsal. «Sono esausto ma mai domo, però vi voglio raccontare che abbiamo vinto lo stesso perché c'erano 1000 cuori a pulsare d’amore per noi al palazzetto: la mia famiglia, i miei nipoti, cognati, amici, sostenitori, ultras», rivendica fiero il numero uno partenopeo. «In fondo è sempre stato quello il mio obiettivo: senso di appartenenza, famiglia, condivisione e far crescere il mio club con i valori dello sport». Evoluzione netta, ampiamente riuscita e facilmente riscontrabile.

«Le lacrime inconsolabili dei miei ragazzi, dello staff, delle famiglie e del mio grande capitano mi rendono forte, fiero ed orgoglioso di non aver sbagliato a credere in loro fino alla fine», argomenta il presidente Perugino. «Sarò sempre la vostra guida, il faro indomito, visionario, nella ossessiva, smisurata, ingombrante, scomoda voglia di stupire, di amare, vivere e lasciare un segno indelebile nella vita di ognuno di noi»», asserisce convinto Perugino.

«Non molliamo, andiamo avanti a testa alta! Grazie Napoli. Grazie a tutti. Forza Napoli». Con tre cuori rigorosamente azzurri.

 

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Il Mattino