«Un mercoledì da leoni», recitava un vecchio slogan televisivo per la Champions League. Ma anche il martedì che sta vivendo il Napoli non è di...
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Quella davanti al Napoli e ad Ancelotti è un'occasione unica, ma le ombre su una panchina sempre più traballante non possono non farsi sentire. Il nome di Rino Gattuso è uno dei più cari a Carletto che non ne ha mai fatto mistero: «È come un fratello» ha ricordato anche domenica l'allenatore azzurro che l'ex centrocampista rossonero l'ha svezzato prima in campo e poi in panchina, sempre insieme nelle ricorrenze e in contatto fuori dal terreno di gioco. Ecco perché la successione a Napoli potrebbe essere più brusca del previsto, con Ancelotti che anche in queste ore ha ribadito ai più intimi la sua intenzione di non alzare bandiera bianca o arrendersi alle dimissioni.
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Dal fronte Gattuso, però, tutto tace. Rino e tutto lo staff sono rinchiusi in un assordante silenzio che ben si sposa con queste concitate ore. L'ex centrocampista e allenatore del Milan, dopo aver detto no al progetto Fiorentina qualche ora fa, guarderà con attenzione da casa quel che accadrà al San Paolo per poi, nell'eventualità, fare irruzione sulla scena azzurra. Ore di attesa che rischiano di mettere in secondo piano la gara del San Paolo, viatico fondamentale per il prosieguo di stagione azzurra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino