Missione compiuta. Il Napoli, non senza difficoltà e numerose polemiche sull'arbitraggio, batte il Genoa al San Paolo e riconquista il terzo posto mettendosi alle spalle...
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Il Napoli - nell'ormai solita maglia jeans e caricato dalle note di "Napule è " di Pino Daniele - parte bene ed è subito occasione per Higuain: gran botta da fuori a lato. Tessono bene le trame gli azzurri, con un ritrovato Inler a centrocampo. Il Genoa in maglia bianca si rintana, ma può poco quando dopo solo sette minuti Callejon tira un bolide dalla distanza che Perin non trattiene: come un falco il Pipita si precipita sul pallone e scaraventa di testa in rete. Il Genoa protesta per sospetto fuorigioco.
Il Napoli dopo il vantaggio è pimpante, tonico: sfiora il raddoppio un paio di volte. Lì dietro ci si difende bene, con un super Strinic e un David Lopez basso quanto serve. Un Napoli che convince ma che lascia più di un rammarico, soprattutto quando De Guzman, tutto solo contro Perin, azzarda un pallonetto che termina alto.
Terminato il primo tempo, Napoli arrembante anche nel secondo. Ed è sempre De Guzman ad avere sui piedi l'occasione per il raddoppio, ma un salvataggio miracoloso di Burdisso strozza l'urlo del gol al San Paolo. Anche Higuain può segnare poco dopo, ma sbaglia a tu per tu con Perin. Ma nel momento migliore del Napoli, come troppo spesso accade, arriva la doccia fredda: difesa immobile e Falque insacca con un destro preciso alle spalle di Rafael. Uno a uno e tutto da rifare.
Gli azzurri a testa bassa provano a riversarsi nell'area genoana senza commettere errori: Callejon colpisce una clamorosa traversa da buona posizione. Poi qualcosa s'inceppa: l'azione si fa lenta e confusa, tutto il Genoa difende e si distende in attacco trainato dal neo entrato Niang.
Ma quando meno te l'aspetti, un discusso fallo in area del Grifone regala un rigore al Napoli. Sul dischetto va Higuain che fa 2-1.
Tutto facile? No, perché il Napoli continua a soffrire: Genoa a capofitto alla ricerca del pareggio. I partenopei stringono i denti; Benitez cambia Higuain con Duvan. Dopo 4 intensi minuti di recupero, col fiato sospeso, il triplice fischio liberatorio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino