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Una stagione incredibile che Napoli non dimenticherà. E sui social la festa continua: è iniziata ufficialmente il giorno della trasferta di Udine e pare non finirà dopo Napoli-Samp, con il grande spettacolo del Maradona. «Solo noi festeggiamo così», è la consapevolezza dei napoletani. E sul web l’hashtag #icampionidellitaliasiamonoi impazza.
«Voi ce lo avete il girotondo dei giocatori intorno a Nino D’Angelo?», ironizza qualcuno. Emozioni su emozioni che i napoletani hanno vissuto guardando gli schermi di Rai Due con i numerosi artisti accorsi per l’occasione – nonostante le lamentele per qualche problemino audio-, o live al Maradona, o per le piazze della città con i maxischermi per festeggiare tutti insieme. Di certo nessuno si è perso quella festa magica, unica e carica di significato. Perché per Napoli questa non è stata solo la vittoria del bel calcio, ma è stata la vittoria di una città che insegna alle altre squadre d’Italia a fare impresa in maniera onesta ribaltando i luoghi comuni di cui è vittima, è stata la vittoria di chi crede nei sogni e finalmente ha visto come il duro lavoro prima o poi ripaga, perché anche quello scudetto tante volte sfiorato ma che sembrava irraggiungibile è diventato realtà per un popolo che sta crescendo sotto tanti aspetti e che fa vedere a tutto il mondo come si può gioire nel rispetto degli altri e delle regole: è la festa scudetto è stata questo in fondo.
Tanti i record, come quello di Osimhen capocannoniere: osannato dal web in tanti sperano che non parta, nonostante le numerose richieste per il calciatore. Ma è stata anche la notte di Simeone, che entrato pochissimi minuti in campo ed ha impressionato ancora una volta il pubblico con il suo gol, ma soprattutto con la sua esultanza che come sempre fa trasparire il suo amore e la sua completa devozione per questo sport, ma anche la sua intelligenza e la sua maturità nell’essere sempre a disposizione per la squadra pur avendo poco spazio. «Cholito, come si fa a non amarti?», è la dichiarazione del popolo azzurro.
Un amore arrivato anche a Fabio Quagliarella, che ha deciso di dare il suo addio al calcio proprio a Napoli, salutando con la maglia della Samp la sua città, quella che alle volte in passato è stata amara con lui ma che ora, con la visuale completa, non gli ha risparmiato applausi e lacrime di commozione: «Anche se indossi la maglia degli avversari avrei voluto un tuo gol perché lo meriti», è la dedica di qualche tifoso.
Ma non si può raccontare l’emozione di questi momenti, si può solo viverla. E solo Napoli sa quanto è magica. Proprio per questo molti ancora non si spiegano la scelta di Spalletti, ma tutti in fondo la rispettano: «Possiamo solo dirgli grazie per tutto quello che ci ha regalato».
E dietro il grazie un po’ di paura per il futuro, perché questo incastro perfetto di intenti e di anime che ha portato a uno straordinario trionfo di gruppo sarà difficile da ripetere senza gli stessi interpreti. E così con un po’ di malinconia inizia ufficialmente il totoallenatore. Perché da ora Luciano non è più l’allenatore di questo meraviglioso Napoli, e qualcosa cambierà. E davanti al futuro la piazza si divide: ci sono quelli della fiducia verso De Laurentiis dopo quello che ha dimostrato, e i suoi instancabili accusatori. Ma in fin dei conti c’è ottimismo dopo questa vittoria, anche se l’indole scaramantica tende a nasconderlo. E Napoli si proietta verso la nuova stagione, ma la festa non è ancora finita. Perché al momento i campioni dell’Italia siamo noi.
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