Napoli, tirata d'orecchie a Lozano ma va in campo a San Siro

Napoli, tirata d'orecchie a Lozano ma va in campo a San Siro
Inviato a Castelvolturno Nero, Nerissimo. Sapeva che sarebbe toccata a lui giocare titolare con l'Inter, si era preparato...

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Inviato a Castelvolturno

Nero, Nerissimo. Sapeva che sarebbe toccata a lui giocare titolare con l'Inter, si era preparato durante la sosta per questa suo ritorno a Milano. Una doccia gelata, quando ha saputo l'esito del tampone molecolare perché è saltato in aria il lavoro degli ultimi dieci giorni. «È a pezzi, poteva davvero consumare la sua vendetta contro i nerazzurri, non sa dove ha preso il Covid ma sta bene non ha sintomi», dice il suo manager Mario Giuffredi. Non c'è emergenza, anche se questo è il secondo caso in nove giorni. Nel Napoli sono tutti vaccinati, non ci sono no vax. Certo, un po' di paura adesso c'è. Dopo che anche Cristante e Villar della Roma sono risultati positivi, la serie A per certi versi torna a tremare. Il secondo giro di tamponi fatto in mattinata a Castel Volturno ha scongiurato i brutti pensieri.



Giocherà, probabilmente, Lozano. D'altronde, sono la staffetta per definizione, tipo Mazzola e Rivera. Sono quasi sempre loro a passarsi il testimone in campo. Elmas? Forse nel secondo tempo. In ogni caso, il dado sembra tratto. Luciano Spalletti è rimasto a lungo ieri mattina a colloquio con lui, per capire se era fisicamente nelle condizioni di poter giocare. Non solo perché col Messico ha giocato giovedì notte ma anche per il lungo viaggio di ritorno dal Centro America. E il Chucky ha dato il semaforo verde. Ovvio che Lucianone lo ha delicatamente riportato con i piedi per terra dopo la sua alzata di cresta dal ritiro con il Messico («Vorrei giocare in una grande squadra»).

E racconta col suo solito piglio: «È voglioso, sorridente, dolcissimo. È anche normale che abbia ambizioni di crescita, poi mi auguro che lui a fine stagione riceva l'interesse di club che ritiene più importanti del Napoli. Perché significherebbe che si è reso protagonista del raggiungimento di alcuni obiettivi. Perché rimanendo fuori dalla Champions lo scorso anno, non abbiamo avuto richieste di calciatori in estate. Né per lui né per altri. Se vogliono avere interessamenti, devono raggiungere risultati. La vittoria, ci mette nelle condizioni di avere visibilità, la sconfitta mette tutti dentro, nella stessa dimensione, perché nella sconfitta non c'è mai quello che si salva». Non male con lezioncina pubblica. Era chiaro che le sua parole non era andate a genio neppure al resto della squadra. C'è il Napoli, su tutto. Oggi con l'Inter il Chucky è una grande occasione per sponsorizzare una sua candidatura in una big. Le luci a San Siro sono per lui: dovrà, però meritarsele.
 

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Il Mattino