OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Una sfida nella sfida. Dici Napoli-Inter e pensi subito allo scontro tra i titani del gol della serie A. Da una parte Victor Osimhen e dall'altra Lautaro Martinez. Da un lato l'ex re dei bomber del torneo scorso (26 reti) - che però non ha alcuna intenzione di deporre lo scettro - e dall'altra l'attuale capocannoniere del campionato italiano.
La storia si ripete, con un anno - pardon - con una stagione di distanza. Il Cyborg contro il Toro. Dopodomani i campioni d'Italia in carica del Napoli ospiteranno l'attuale capolista sotto i riflettori del Diego Armando Maradona, nel posticipo domenicale della 15esima giornata del campionato di massima serie. Classifica alla mano si tratta di uno scontro diretto. Uno scontro al vertice. Il Napoli insegue al quarto posto con 24 punti la capolista Inter che ha ben otto lunghezze di vantaggio sugli azzurri. Basterebbe soltanto questo per rendere elettrizzante il match di Fuorigrotta. Ma c'è di più. Molto di più. E non solo per il pienone previsto sugli spalti. Ma anche per la sfida a distanza tra due dei migliori attaccanti del torneo.
Osimhen e Lautaro sono garanzia di gol e spettacolo. Victor il Cyborg che ha tolto e rimesso la maschera nelle ultime due uscite dopo l'infortunio ed il Toro Lautaro che è partito con le marce altissime e sta trascinando il Biscione in una fuga per lo scudetto che manca all'ombra della Madonnina dal 2021 (in cui l'argentino è stato comunque protagonista con 17 reti e 10 assist). Entrambi sono una sentenza sotto porta. Partiamo dall'argentino. Il rendimento dell'attuale capocannoniere del campionato è a dir poco impressionante in questa prima parte della stagione. Basti pensare che Lautaro ha messo a segno qualcosa come 15 reti tra campionato e Champions League.
Victor Osimhen è in ritardo sulla tabella di marcia - per lui finora «soltanto» sei gol in campionato - ma è anche vero che il centravanti nigeriano è stato costretto a mordere il freno per quasi due mesi a causa dell'ennesimo infortunio rimediato con la sua nazionale. Osi è rientrato soltanto nella ripresa sabato scorso a Bergamo con l'Atalanta (regalando l'assist vincente per il golden gol di Elmas alla Dea) ed ha fatto altrettanto (ma senza assist) mercoledì sera al Bernabeu di Madrid contro il Real. In ogni caso, il suo ritorno rappresenta un valore aggiunto importantissimo per il Napoli. Basti pensare che Osimhen nelle prime otto giornate di questo campionato - prima cioè dell'infortunio al bicipite femorale - era stato capace di mettere a segno subito sei reti. Se a questo si aggiunge anche il penalty fallito al Dall'Ara di Bologna e l'altruismo registrato in altre circostanze in cui ha lasciato l'incombenza dagli undici metri a Raspadori (con il Sassuolo) e a Zielinski (con l'Udinese), il quadro è completo. Nella gara d'esordio a Frosinone, Victor aveva innescato la doppietta per poi timbrare il cartellino con Sassuolo, Udinese, Lecce e Fiorentina.
Facile immaginare che domenica, Victor possa trovare ancora più minutaggio e incrociare i guantoni con il suo alter ego Lautaro, sponda nerazzurra. E chissà che Mazzarri non gli conceda di partire dal primo minuto salvo poi toglierlo dalla mischia per preservarlo in vista dell'altro big match che aspetta i campioni d'Italia allo Stadium contro la Juventus venerdì 8 dicembre. Ma questa è un'altra storia. Prima c'è la sfida nella sfida tra il Cyborg ed il Toro.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino