Napoli-Lazio, Inzaghi e Gattuso e il fallito scambio di panchine

Napoli-Lazio, Inzaghi e Gattuso e il fallito scambio di panchine
Le porte per adesso restano semichiuse. Non sono sbarrate ma nemmeno c'è l'effetto sliding doors che pure pareva possibile fino a un paio di settimane fa. Simone...

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Le porte per adesso restano semichiuse. Non sono sbarrate ma nemmeno c'è l'effetto sliding doors che pure pareva possibile fino a un paio di settimane fa. Simone Inzaghi al Napoli e Gennaro Gattuso alla Lazio, non è solo fantasia. Tantomeno inevitabili voci di mercato. Il problema, manco a dirlo, è stato il Covid che ha messo lo zampino pure sul domino degli allenatori. Da quando cioè il tecnico della Lazio s'è beccato la positività ed è stato costretto alla quarantena: erano i giorni delle voci insistenti di un suo passaggio alla corte di De Laurentiis e del tira e molla con Lotito. Il quale ha posto il proprio tesserato di fronte all'inevitabile bivio: caro Simone, o rinnovi adesso oppure ognuno per la sua strada.

Per i suoi lunghi trascorsi in maglia biancoceleste, il laziale sente quella casacca cucita addosso. Ovvio dunque concederle la precedenza ma in piena riflessione è arrivato il contrattempo: costretto a saltare partite e allenamenti, Inzaghi ha giustamente privilegiato la salute all'aspetto economico. Intanto una buona notizia è attesa per oggi. Ieri pomeriggio si è sottoposto all'ennesimo tampone, l'esito si conoscerà stamattina: se negativizzato, domani sera potrà accomodarsi in panchina al Maradona. È chiaro che buona parte dei pensieri sul futuro passano innanzitutto dalla sfida di Napoli: se la Lazio dovesse confermarsi in ottima salute e continuare la scalata al quarto posto, Inzaghi sarebbe favorevole all'ipotesi di rinnovare con Lotito. In caso contrario, con gli azzurri meglio lanciati in zona Champions aumenterebbero le possibilità che sia proprio lui a raccogliere l'eredità tecnica di Gattuso. 

Che Inzaghi piaccia e non poco a De Laurentiis non è una novità. È il primo nome sul taccuino del presidente da almeno tre anni, dopo il divorzio con Sarri. È un profilo meno costoso rispetto allo stesso Sarri, accetterebbe un triennale da tre milioni a stagione, senza tralasciare i suoi recenti e positivi trascorsi in Champions, sintomo evidente di maggiore esperienza e affidabilità rispetto ad allenatori emergenti come Juric o Italiano. C'è stata qualche tentazione recente, inutile negarlo, il corteggiamento del patron azzurro è un segreto di Pulcinella.

Non si potrebbero interpretare diversamente le parole di Giancarlo, papà di Simone, appena tre settimane fa: «Napoli è una città bellissima e ha una grande squadra. La stima del presidente verso Simone ci fa molto piacere, ha un carattere fumantino ma va bene così. Lotito? Ha tempi un po' lunghi, vediamo cosa accadrà prossimamente». 

Il Napoli su Inzaghi, la Lazio su Gattuso: il patron romano ha ragionato a lungo su questo scambio un anno fa, quando sembrava inevitabile il divorzio da Simone e improbabile la riconferma di Ringhio a Castel Volturno. Adesso c'è da fare i conti con i tempi e con le evoluzioni del mercato: se fino a venti giorni fa Gattuso alla Lazio era più di un'indiscrezione, adesso la strada è molto meno praticabile. Semplicemente perché sull'allenatore calabrese si è fiondato un altro calabrese, Commisso della Fiorentina che gli ha strappato più di una promessa, qualcosa come un'opzione. Intanto c'è Napoli-Lazio, Gattuso contro Inzaghi: per chiudere o spalancare le porte, una volta per tutte. 

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Il Mattino