La più sexy contro la più forte. E per una partita come questa, che vedeva l'una contro l'altra armate il Napoli di Sarri e il Manchester di Guardiola, tutti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nessuno però aveva messo in conto che ci poteva essere una quarta opzione: il paliatone. Si definisce così, infatti, una mazziata di enormi dimensioni rimediata ad opera di più persone, undici per la precisione, e subita quasi senza proferir reazione. Ed è più o meno questo, infatti, quello che è successo ieri al San Paolo. Eccezion fatta per i primi venti minuti, dove seguendo l'auspicio di Sarri il Manchester ha ritardato il suo ingresso in campo dopo il 20' e il Napoli ha spadroneggiato in lungo e in largo mandando in rete con un uno-due scolastico Insigne su assist di Mertens, gli azzurri hanno subito la tecnica e la velocità dei guardiolisti e in particolare quella di Sterling e Sanè per colpa dei quali, infatti, Maggio e Hysaj stanno rispettivamente ricoverati uno al Frullone e l'altro alla Clinica Bianchi.
E a nulla è valso il sacrificio di Albiol che pur di vedere i suoi mettere una scopa si è immolato nell'area piccola avversaria procurando a Jorginho il rigore del momentaneo pareggio: Aguero ha regolato i conti con l'ex suocero Maradona e Sterling al novantesimo ha chiuso le danze. L'unico che non si è mai arreso è stato Insigne. E si capisce. Quello è napoletano, poteva mai alzare bandiera bianca di fronte a genti che di mattina appena svegli si bevono il caffè? Onore a te, Lorè! Leggi l'articolo completo su
Il Mattino