Napoli, la sconfitta della più sexy: il triste paliatone sulle fasce

Napoli, la sconfitta della più sexy: il triste paliatone sulle fasce
La più sexy contro la più forte. E per una partita come questa, che vedeva l'una contro l'altra armate il Napoli di Sarri e il Manchester di Guardiola, tutti...

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La più sexy contro la più forte. E per una partita come questa, che vedeva l'una contro l'altra armate il Napoli di Sarri e il Manchester di Guardiola, tutti quanti pensavano che fossero sostanzialmente tre gli epiloghi possibili. Il primo: un pareggio. Onorevole per gli azzurri e dignitoso per i britannici, tanto a Guardiola Sarri sta pure simpatico e a loro bastava un sol punto per chiudere il discorso qualificazione e considerare già fatta la prenotazione agli ottavi. Il secondo: una vittoria del Napoli. In quel caso, per i napoletani sarebbe stata un'impresa epica seconda soltanto all'apertura della metropolitana di piazza Municipio. I negozi si sarebbero presi un giorno di festa, i giornali ne avrebbero parlato per anni, i Tg avrebbero fatto edizioni straordinarie e Sarri lo avrebbe raccontato ai nipotini inframmezzando jastemme a lacrime di commozione. Sì perché il risultato sarebbe stato raggiunto con Maggio messo in campo in fretta e furia dopo un improvviso infortunio di Ghoulam. Il terzo: una vittoria del City. Circostanza di fronte alla quale nessuno si sarebbe stracciato le vesti visto che si tratta della squadra più in forma d'Europa guidata dall'allenatore più geniale del continente.

 
Nessuno però aveva messo in conto che ci poteva essere una quarta opzione: il paliatone. Si definisce così, infatti, una mazziata di enormi dimensioni rimediata ad opera di più persone, undici per la precisione, e subita quasi senza proferir reazione. Ed è più o meno questo, infatti, quello che è successo ieri al San Paolo. Eccezion fatta per i primi venti minuti, dove seguendo l'auspicio di Sarri il Manchester ha ritardato il suo ingresso in campo dopo il 20' e il Napoli ha spadroneggiato in lungo e in largo mandando in rete con un uno-due scolastico Insigne su assist di Mertens, gli azzurri hanno subito la tecnica e la velocità dei guardiolisti e in particolare quella di Sterling e Sanè per colpa dei quali, infatti, Maggio e Hysaj stanno rispettivamente ricoverati uno al Frullone e l'altro alla Clinica Bianchi.


E a nulla è valso il sacrificio di Albiol che pur di vedere i suoi mettere una scopa si è immolato nell'area piccola avversaria procurando a Jorginho il rigore del momentaneo pareggio: Aguero ha regolato i conti con l'ex suocero Maradona e Sterling al novantesimo ha chiuso le danze. L'unico che non si è mai arreso è stato Insigne. E si capisce. Quello è napoletano, poteva mai alzare bandiera bianca di fronte a genti che di mattina appena svegli si bevono il caffè? Onore a te, Lorè! Leggi l'articolo completo su
Il Mattino