INVIATO Milano. Un incrocio speciale quello tra Mihajlovic e Sarri: domani sera al Meazza uno poteva sedere al posto dell'altro e viceversa. Già, perché Berlusconi per il...
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Due trattative a prima vista destinate a decollare in maniera positiva e che invece si sono bloccate: l'approdo di Sarri al Milan è saltato così come quello di Mihajlovic al Napoli. E due mesi più tardi l'ex allenatore dell'Empoli è stato ingaggiato dal club azzurro e l'ex della Sampdoria da quello rossonero. Le storie A marzo il primo contatto tra il Cavaliere e Sarri, poco dopo quello tra il presidente del Napoli e Sinisa, il feeeling che sembrava potesse scoppiare e due discorsi da considerare già molto bene avviati. Poi invece gli scenari sono cambiati. Berlusconi non ha proseguito la trattativa: varie voci su quel sì mancato, tra le quali l'idea politica troppo di sinistra e il look eccessivamente spartano del tecnico toscano.
Due incontri tra De Laurentiis e Sinisa nella primavera scorsa con la scintilla che però non scoccò in maniera decisa: il patron azzurro nei giorni ha rilevato che dopo aver ascoltato il tecnico serbo e le sue idee di calcio si prese una fase di riflessione prima di decidere e che poi l'ex allenatore della Sampdoria prese la direzione Milan. Il cammino Nove punti in classifica, Milan e Napoli a braccetto, ma in questo momento la posizione dei due allenatori è decisamente diversa. Quello più sotto pressione è Sinisa, dopo un precampionato piuttosto convincente si trova a dover fronteggiare il primo momento di vera difficoltà e le prime critiche. La netta sconfitta all'esordio a Firenze, poi il ko nel derby con l'Inter, domenica scorsa il passo falso contro il Genoa: il tecnico serbo non se la passa benissimo e questo contro il Napoli diventa per lui un test molto importante. Sarri le difficoltà le ha vissute all'inizio, pronti via la sconfitta con il Sassuolo, poi il pareggio in rimonta contro la Sampdoria e quello molto sofferto ad Empoli: due punti in tre partite e le perplessità sul suo progetto.
Poi il cambio di modulo dal 4-3-1-2 al 4-3-3, il passaggio dalla formula con il trequartista a quella con i tre attaccanti: le prime vittorie schiaccianti contro Lazio e Bruges, poi la magica notte con la Juve e la conferma in Europa League a Varsavia. La squadra azzurra ha acquistato morale e maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità: l'aspetto psicologico in questo momento è sicuramente favorevole al Napoli.
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Il Mattino