C'è una statistica che potrebbe preoccupare Sarri alla vigilia della trasferta al Meazza, oltre alle notizie sulla grande carica che il suo collega Pioli ha cercato di...
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È questo l'obiettivo da centrare in queste ultime cinque partite, provando a colmare il distacco di 4 punti rispetto alla Roma. Il turno di domani è cruciale perché i giallorossi rischiano molto nel derby con la Lazio (che li ha appena buttati fuori dalla Coppa Italia) e il Napoli è in grado di centrare l'undicesima vittoria esterna. In attesa di perfezionare la squadra e di consentire il salto di qualità auspicato da De Laurentiis, ovvero quel contatto più ravvicinato con la Juve, c'è un altro significativo dato che riguarda i raffronti tra il Napoli e le milanesi, quel centro di potere del pallone venuto meno negli ultimi anni a causa di avvicendamenti societari e crisi tecniche, come quella dell'Inter che ha alternato quattro allenatori in pochi mesi senza riuscire ad avere la certezza di conquistare un posto in Europa, con sbandamenti a cui neanche il capitano Icardi, autore di 24 gol, è riuscito a porre rimedio.
Negli ultimi cinque anni il Napoli - quello di Mazzarri, di Benitez e di Sarri - si è sempre classificato davanti a Inter e Milan. Accadrà anche il 28 maggio perché ci sono 13 punti in più sui rossoneri e 15 sui nerazzurri. Rispetto agli avversari di domani, anche nella stagione 2011-2012 c'è stato un distacco di 3 punti in graduatoria. Non si può spiegare tutto con i passaggi da Moratti a Thohir e da Thohir a Suning, il gruppo che ha un fatturato da 68 miliardi di dollari e ha rilevato nella scorsa estate il 68,55 delle quote, e da Berlusconi alla Rossoneri Sport Investment Lux, che alla vigilia di Pasqua ha definito l'operazione da 740 milioni; o con i balletti sulle due panchine, con avvicendamenti a dir poco umorali. In questi anni è in realtà cresciuto prepotentemente il Napoli, unico club italiano che parteciperà nella stagione 2017-2018 per l'ottava volta consecutiva alle coppe europee. Investimenti di qualità sui calciatori e sui tecnici: Mazzarri ha fatto compiere il primo salto in avanti, Benitez ha dato più appeal agli azzurri spegnendosi però nella seconda stagione e infine Sarri ha creato un gioco dovunque apprezzato. Certo, il gap rispetto alla Juve è rimasto ma qui incidono aspetti tecnici e societari, anche se bisogna ricordare che col suo fatturato (155 milioni nel 2016) il Napoli sul campo è davanti a Milan (221) e Inter (241).
È un percorso di crescita che riguarda non soltanto la squadra ma anche la società, che deve dotarsi di strutture - stadio e centro sportivo di proprietà - e sviluppare il marketing affinché gli introiti, da reinvestire sul mercato, non siano rappresentati esclusivamente da diritti televisivi e cessioni di campioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino