Napoli, è Milik il nuovo cecchino: l'obiettivo è il record di Mertens

Napoli, è Milik il nuovo cecchino: l'obiettivo è il record di Mertens
In principio ci furono Diego e quella clamorosa punizione che i napoletani hanno visto rivisto negli ultimi trentatré anni. Il piede era sempre mancino, i metri dalla...

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In principio ci furono Diego e quella clamorosa punizione che i napoletani hanno visto rivisto negli ultimi trentatré anni. Il piede era sempre mancino, i metri dalla porta, però, erano più di quelli lasciati all’argentino. E soprattutto diversa era l’avversaria, dalla Juve alla Lazio. Non sarà mai il nuovo Maradona, Arkadiusz Milik, ma con Diego ora condivide anche un piccolo record sulle punizioni segnate in stagione, oltre che una parte delle iniziali. La porta era proprio quella che fece saltare il San Paolo nel 1985, lo stesso stadio che ieri sera ha riscoperto le doti balistiche dell’attaccante polacco.

 
Sì, perché un gol così Arek lo aveva già fatto in azzurro, qualche settimana fa a Cagliari decidendo un match sporco che solo il colpo di genio poteva risolvere. Milik-bis, quindi, si è attrezzato anche contro la Lazio: Callejón l’aveva sbloccata da poco e serviva il colpo di grazia. Il polacco non se l’è fatto ripetere due volte e ha steso i biancocelesti. Due gol di fila con quella che ora sta diventando la mattonella preferita, due come era capitato anche a Maradona in quella stagione 1985-86 contro Juventus e Torino. «Le gerarchie sulle punizioni sono chiare: in quel punto del campo ci sono Milik e Mario Rui, dall'altra parte Mertens e Insigne», aveva detto Ancelotti dopo il gol di Cagliari che aveva riportato il Napoli a segnare da calcio piazzato dopo un digiuno lungo ventisette turni. Prima di Arek ci era riuscito Mário Rui, sempre a Cagliari, nel dicembre 2017.
 

Il Napoli ha un nuovo cecchino? Arkadiusz è solo l’ultimo di una lunga serie di attaccanti azzurri specializzati nel calcio da fermo. Higuain a parte, tutti i bomber che si sono alternati negli ultimi anni hanno saputo fare la differenza. I due gol realizzati su punizione fanno il paio con quelli segnati da Insigne nella stagione 2015-16 contro Milan ed Empoli o quelli di Edinson Cavani nel 2012-13 contro Dnipro e Torino. A tre, invece, ci era arrivato Dries Mertens nella stagione 2016-17 con le reti al Benfica, al Bologna e poi all’Empoli. Un record che Milik vorrebbe eguagliare e battere nei prossimi mesi. I tifosi, in rete, avevano anche cominciato a chiamarlo «Maramertens», ma ora che un altro mancino si è messo a segnare così, non c’è più bisogno di scomodare paragoni illustri. Basta godersi la prossima punizione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino