Caos ritiri, il Napoli non si raduna: slitta il ritrovo a Castel Volturno

Caos ritiri, il Napoli non si raduna: slitta il ritrovo a Castel Volturno
Quella di lunedì prossimo, il 18 maggio, doveva essere la data del ritorno agli allenamenti collettivi, di parziale un ritorno alla normalità, anche in casa Napoli....

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Quella di lunedì prossimo, il 18 maggio, doveva essere la data del ritorno agli allenamenti collettivi, di parziale un ritorno alla normalità, anche in casa Napoli. Le dinamiche di un protocollo, però, molto stringente, fanno discutere, anche dalle parti di Castel Volturno. La società, inoltre, deve far fronte alle conseguenze delle chiusure delle strutture dovute al lockdown. Gli azzurri avrebbero dovuto ricominciare a lavorare in gruppo, seguendo le indicazioni del CTS recepite dalla Figc, con l'albergo che si trova a pochi metri dal training center che è stato, ovviamente, scelto come sede del ritiro di due settimane. L'hotel, in questo momento, è chiuso, con il personale in cassa integrazione e con degli interventi di manutenzione ancora in essere. Aspetti che hanno costretto il Napoli a spostare in avanti le lancette del ritorno agli allenamenti collettivi: tre-quattro giorni è la prima ipotesi rispetto alla data inizialmente fissata del prossimo 18 maggio, non è da escludere un ulteriore scivolamento verso l'avvio della settimana successiva, anche se appare un'ipotesi remota. I vertici societari sono in contatto costante sia con il sindaco di Castel Volturno, Luigi Petrella, sia con i proprietari della struttura alberghiera: vista l'impossibilità di spostare altrove il ritiro, si stanno verificando tutti i dettagli per la ripresa, soprattutto guardando alla sanificazione degli ambienti. 


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La buona notizia arriva, invece, dai tamponi. «Possiamo dire ufficialmente che tutti i tamponi, fatti nelle ultime ore, ai calciatori del Napoli ed allo staff tecnico sono tutti negativi»: a spiegarlo è Vincenzo Mirone, Ordinario di Urologia alla Federico II, responsabile della consulta medica e degli screening mediante tamponi Covid-19 della SSC Napoli. Il tema principale resta quello di capire come continueranno gli esami, facendo leva sul protocollo Figc che ha assecondato i rilievi del Comitato tecnico scientifico, per il cosiddetto gruppo squadra: «Seguiremo le linee guida della Figc: perché il CTS deve ancora dare le indicazioni definitive. Bisogna concordare tra CTS, Figc e soprattutto i medici dei club, anche e soprattutto nella ricezione delle linee guida. Ci saranno altri tamponi, ma non sono ancora previste ancora le tempistiche, saremo pronti ad affrontare ogni iter», spiega Mirone. Intanto, i calciatori del Napoli sono arrivati al terzo tampone: «Tutti negativi: ora, bisogna continuare con questi tamponi o potrebbero bastare dei test immunitari? Questa è la domanda alla quale bisogna che risponda il CTS, anche perché un tampone rino-faringeo non è esattamente piacevole. Siamo nella fase di attesa per comprendere se viene data validità anche ai test immunitari. Quale che sarà la decisione chiosa Mirone il Napoli sarà pronto: abbiamo visto, nell'arco dei test, tutti i calciatori estremamente motivati, con la serenità che arriva dalla negatività. Anche il club sta, meticolosamente, organizzando tutto per rispondere al meglio alla sfida che questa nuova realtà ci pone».

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C'è chi, invece, aspetterà ancora più tempo prima di allenarsi con i compagni: «Kostas Manolas si è sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una distrazione di secondo grado del muscolo semimembranoso della coscia destra. Il difensore azzurro si era infortunato ieri durante l'allenamento individuale facoltativo svolto al Training Center. Le sue condizioni saranno valutate nelle prossime settimane». Questo il comunicato del club, con Manolas starà fermo dalle 4 alle 6 settimane, perché se davvero si dovesse giocare il 13 giugno la gara tra Hellas Verona e Napoli, il centrale greco non ci sarà e resta da capire se Gattuso potrà contare sull'ex giallorosso per le gare successive: ci saranno nei prossimi giorni i classici esami che verificheranno modi e tempi di un rientro che non dovrebbe avvenire definitivamente prima di un mese.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino