Napoli, De Laurentiis fa il casting: Emery e Montella nella lista

Napoli, De Laurentiis fa il casting: Emery e Montella nella lista
Inutile spingere, meglio non affannarsi. Per sapere con certezza il nome del nuovo allenatore del Napoli c’è da aspettare ancora una o due settimane. Dunque, i tifosi si...

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Inutile spingere, meglio non affannarsi. Per sapere con certezza il nome del nuovo allenatore del Napoli c’è da aspettare ancora una o due settimane. Dunque, i tifosi si armino di pazienza: è molto difficile che prima della sfida con la Lazio di domenica 31 maggio, De Laurentiis annunci il nome del nuovo tecnico. Questo accade, soprattutto, perché il patron azzurro non sa ancora chi prendere. O meglio: nessuno dei profili analizzati in questi giorni convince appieno. Anche se un superfavorito c’è, eccome se c’è: ed è Sinisa Mihajlovic.




Ma il casting di De Laurentiis è frenetico. E non si ferma. L’uomo che ha imparato ad annodarsi la sciarpa da Roberto Mancini ha detto sì al patron azzurro a inizio mese ma attende la conferma da giorni: da tempo si sente e si atteggia come se fosse il successore di Benitez. Dopo aver dato la disponibilità, ascoltato le riflessioni di De Laurentiis, parlato dell’ingaggio, ha pensato che la firma fosse vicinissima. Macché. In questi giorni bizzarri e per certi versi straordinari (il Napoli domani allo Juventus Stadium si gioca le sue chance di accesso al preliminare di Champions) il presidente ha parlato e parlerà con un sacco di allenatori, non solo con Sinisa. Che rimane uno dei candidati, il principale ma niente affatto l’unico.



Perché questa frenata? Perché qualcuno fa notare come il curriculum di Mihajlovic non sia ancora da grande club (esonerato al Bologna, cinque mesi al Catania, benino alla Fiorentina prima del rilancio alla Sampdoria) e che se il giocatore ha una carriera strepitosa (Coppa dei Campioni, Intercontinentale, Coppa delle Coppe), l’allenatore non proprio. Ecco: come reagirebbe lo spogliatoio fatto certamente non di tutti campioni ma in ogni caso di calciatori di caratura internazionale, alla presenza di un tecnico con il palmares così modesto? Ed è per questo che De Laurentiis, che almeno da febbraio sa che Benitez andrà via, continua a guardarsi intorno. E più si guarda intorno, più la candidatura di Mihajlovic, che resta in ogni caso forte e assai concreta, un po’ vacilla.



E l’intrigo si complica. In queste ore c’è il ritorno di fiamma per Vincenzo Montella: ambizioso, preparato, ma con un intoppo legato al contratto che lo lega alla Fiorentina fino al 2017 e da cui può liberarsi, certo, ma pagando 5 milioni di euro. De Laurentiis ha sempre avuto molta stima per il tecnico di Castello di Cisterna e l’idea di puntare su un napoletano lo affascina non poco. De Laurentiis non ha fretta, anzi c’è la sensazione che tutto questo gran parlare intorno al futuro allenatore diverta moltissimo lui per primo: vuole puntare su un tecnico di fama certa, su un nome che non desti alcuna perplessità, uno dei primi allenatori al mondo, uno che possa garantire un avvio di stagione tranquillo, solido. Ed ecco allora le due grandi tentazioni: Emery e Klopp.



Unai Emery allena il Siviglia, a un passo dalla conquista dell’Europa League: è nella scuderia di Quilon (lo stesso manager di Benitez) e ironia della sorte è stato contattato dal Napoli proprio alla vigilia della finale di Europa League. Esattamente come Benitez due anni fa. Anche lui è sotto contratto fino al 2016 ma la clausola è di appena 500mila euro. Il quarto della lista è Jurgen Klopp, conteso da mezza Europa e in lizza con Benitez per la panchina più prestigiosa del pianeta: quella del Real Madrid. Anche nel 2013 era stato contattato per il dopo-Mazzarri ma declinò l’offerta per restare al Borussia Dortmund dove ha appena stracciato un contratto da 6 milioni all’anno.



Ovvero quasi il doppio di quello che fino ad adesso ha preso Rafa. Infine, la suggestione riguarda Antonio Conte: è impegnato con la Nazionale fino al 2016 ma direbbe di sì all’ipotesi del doppio incarico. La Figc si oppone ma De Laurentiis è pronto a gettarsi a capofitto sul tecnico della Juventus nel caso in cui il part time divenisse ipotesi praticabile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino