Era il 28 settembre, faceva ancora caldo, l’estate volgeva al termine, Insigne aveva ancora i capelli biondi e cose come la maglia di lana della salute e l’incombenza...
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E la nemesi, per Gabbiadini, arriva dopo pochi minuti, quando a metterla dentro per il raddoppio azzurro è Maksimovic. Non una mezza punta, una punta e mezz’ o un falso nueve. No. A dimostrazione del fatto che a volte per fare gol basta tenere nu poco ‘e genio, a marcare il cartellino per gli azzurri è un difensore. Centrale peraltro. Che con la sua testata ipoteca il risultato e dà per tale via la stura a tutta ‘na serie ‘e strunzat che portano il Crotone a sognare nel recupero il pareggio. Dice “E vabbuò ma se ci dobbiamo mettere paura pure del Crotone!”. Sì, ci dobbiamo mettere paura pure del Crotone. Non solo e non tanto perché il Crotone inaugurava lo stadio nuovo e, come è noto, quando ci sta qualcosa di nuovo da inaugurare il Napoli non si tira mai indietro, a tipo i tronisti di Uomini e Donne, quanto perché, come accaduto ieri, basta abbassare un secondo la guardia per ritrovarsi di nuovo in bilico. Tuttavia, questa vittoria era così attesa, così voluta, così sognata, che tutto passa in secondo piano. Tutto tranne la cazzimma di Mertens e la lucidità di Diawara, ovviamente. Capito, mister?
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Il Mattino