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Sì, non conta nulla. Perché queste squadra non ha bisogno di stimoli economici. Ma Aurelio De Laurentiis annuncerà presto a Di Lorenzo, il capitano, e a tutti gli altri, un superpremio per lo scudetto. Aspetta di vincerlo, aspetta la prima festa insieme, magari quella a bordo della Msc Crociere nel golfo di Napoli (se saranno risolti i problemi organizzativi e logistici che non sono di poco conto), per svelare quello che ha deciso da tempo: un grande regalo a tutto il gruppo per la cavalcata straordinaria. Fino ad adesso non ne ha mai parlato. Né la delegazione dello spogliatoio guidata da Di Lorenzo, ha mai aperto la discussione. Non avrebbe avuto senso, non solo per la scaramanzia. Ma ora che tutto pare compiuto, è il presidente del Napoli che sta preparando l'annuncio da dare ai suoi eroi in maglia azzurra per la conquista del tricolore che manca qui dal 1990. Squadra e presidente non hanno bisogno di trattare la cifra: sarà un maxi-regalo che il patron ha deciso di fare al termine della stagione all'intera rosa e allo staff tecnico e medico. Senza dimenticare che c'è ancora in ballo la finale di Istanbul di Champions, altro obiettivo di questa incredibile annata.
Feste, iniziative di ogni genere, nuovi sponsor, inviti per tournée già a giugno in Cina, Giappone, Sudamerica, a Baku. Non solo, anche la richiesta della Mls di quattro amichevoli estive da giocare negli Stati Uniti (c'è anche il fascino di un test-match con il Toronto di Insigne in ballo). Il brand Napoli vola ovunque: una crescita vertiginosa. De Laurentiis, come sempre, non cambierà comunque idea sulla pianificazione precampionato: preferisce a luglio i due ritiri tradizionali nelle montagne del Trentino e in Abruzzo. Ma sarà ad agosto che il Napoli partirà per qualche gara internazionale: gli organizzatori di alcuni tornei sono pronti a fare follie. Le trattative sono in corso freneticamente: le gestisce, tra gli altri, Tommaso Bianchini, figlio del mitico Valerio, tre scudetti e due coppe dei campioni vinte nel basket negli anni 80. È da qualche mese nell'organigramma del club che vede in prima linea, molto operativa, la figlia del patron, Valentina.
Un anno fa, di questi tempi, il ds Giuntoli aveva ingaggiato Kvara e Olivera. Ora è tutto differente: c'era l'esigenza di mandare dei segnali a un gruppo dove non tutti avevano compreso che ci sarebbe stata una rivoluzione in estate. Ora c'è un altro scenario, in questa squadra non c'è nessuno da mandare via. Anzi. Ed è questo il motivo che, a parte i numerosi sondaggi, non ci sono vere e proprie mosse di mercato, acquisti in dirittura d'arrivo. E anche sul tema dei rinnovi: c'è tempo. Kvara, per dirla tutta, deve attendere giugno: firmerà l'aumento dello stipendio ma a 2,5 milioni di euro. Perché il salary cap di De Laurentiis è intoccabile: 75 milioni di monte ingaggi, con il tetto massimo, per l'appunto, di 2,5 milioni netti a calciatore. Non ci saranno eccezioni, anche se c'è la tentazione di fare l'impossibile per trattenere Osimhen. Ma gli equilibri di uno spogliatoio e la solidità economica della società sono più importanti di avere stelle o stelline.
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