Napoli, si riparte: per Spalletti adesso scocca l'ora delle scelte

Napoli, si riparte: per Spalletti adesso scocca l'ora delle scelte
Non tutte sono anime gemelle in questa squadra, ovvio. C'è un Napoli che produce spettacolo e risultati, in questo inizio di stagione da record, con un'ossatura che...

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Non tutte sono anime gemelle in questa squadra, ovvio. C'è un Napoli che produce spettacolo e risultati, in questo inizio di stagione da record, con un'ossatura che appare nitida, ben definita, con uno straordinario equilibrio tra la difesa e i tanti talenti sparsi tra centrocampo e attacco, con un impianto di gioco ben definito dal tecnico arrivato al posto di Gattuso. Ma c'è anche un altro Napoli, che per ora appare poco, anche perché in tanti sono reduci da infortuni. Ed è quello delle seconde linee, quello di chi ancora non trova spazio nelle gare ufficiali che però è ben presente nella mente di Luciano Spalletti e che si prepara a rientrare: è un Napoli che si specchia esattamente nell'altro, una sorta di alter ego allestito dall'allenatore di Certaldo. Per ogni elemento dell'undici titolare, ce ne sta già un altro pronto. Una sorta di gioco delle coppie che tornerà utile già dopo questa sosta, quando si giocherà sempre a tutto gas e quando le esigenze del turnover e i tanti ritorni (Demme, Lobotka, Ghoulam e Mertens) costringeranno l'allenatore a modificare la squadra più volte.

Meret e Ospina sono praticamente sullo stesso piano. L'infortunio dell'italiano ha facilitato il ritorno in auge del colombiano dopo che in estate le gerarchie erano state definite in base all'età e alla prospettive. Ospina era un vice per modo di dire, nel senso che un suo rientro tra i pali era nella logica delle cose. Contro il Torino il titolare tornerà ad essere Meret anche perché Ospina rientrerà dalla Colombia col solito viaggio da incubo. Ma stavolta potrà recuperare. Al centro della difesa Rrhamani si è ritagliato uno spazio importante, ormai è insostituibile. Ovvero a Manolas, che ha pagato a caro prezzo l'errore con la Juventus, resta un ruolo marginale. Koulibaly difficilmente verrà sacrificato sull'altare del turnover: dovrà essere lui ad alzare bandiera bianca. Sulla fascia sinistra, Ghoulam è ormai pronto e potrà essere un'alternativa validissima a Mario Rui in campionato. Non in Europa, perché è fuori dalla lista Uefa e quindi con il Legia da quel lato Spalletti dovrà affidarsi alla fantasia. Anche perché Malcuit è ko per almeno due settimane visto che ieri si è fatto male. A destra Di Lorenzo è titolare indiscusso del ruolo, con due possibili alter ego: uno è Zanoli, l'altro è per l'appunto Malcuit. Da qualche parte, poi, dovrà essere provato Juan Jesus..

Il nuovo assetto del centrocampo ha creato a Spalletti il problema di trovare un vice-Demme quando il tedesco si è fatto male. La coppia Anguissa e Fabian è quasi intoccabile, ma è chiaro che il rientro di Demme e Lobotka consente due alternative anche perché impensabile che possano giocarle tutte. Un altro apparentemente insostituibile è Zielinski, ma anche lui avrà bisogno di respirare e la prima alternativa di lusso è scontata: Mertens. Anche se qui il discorso è più ampio, perché il belga sogna il ritorno in attacco, come falso nove. La fascia sinistra ha un leone alfa: è Lorenzo Insigne. Sarà pure tra quelli più sostituiti, ma per il resto la maglia da titolare è intoccabile. Chiunque dovesse giocare al suo posto, Elmas, Ounas o anche Lozano, viste le caratteristiche diverse, stravolgerebbe in qualche modo il quadro tattico. Il tridente abbonda di soluzioni, tutte affascinanti.

Osimhen si è guadagnato sul campo il ruolo di insostituibile (a meno che Spalletti abbia in mente un altro Napoli), ma ora c'è Mertens (ieri mattina doppietta nell'allenamento contro la Primavera di Frustalupi) e il suo rientro aggiunge legna al fuoco e per certi versi un po' complica le scelte di Luciano. Che ha nella mente il 4-2-3-1. Senza dimenticare Politano e Lozano, una delle staffette di più alto livello. C'è dunque un altro Napoli, e che Napoli, che farà di tutto per farsi trovare pronto quando ce ne sarà il bisogno. Spalletti sorride: quanti allenatori, in Italia, hanno tutto questo ben di dio?

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Il Mattino