Rudi Garcia è riapparso sui social da poche ore, le sue foto al fianco del Presidente Macron, amico personale, e poi su un campo di calcio per una partita di beneficenza. Mancano due giorni alla sfida del Maradona tra il Napoli e la Roma, quelle che sono state le sue squadre. Due esperienze differenti, dal punto di vista dei risultati e della durata, ma entrambe finite male, con l'esonero.

Pallotta, ex patron della Roma, depotenziò lo staff del francese (dopo la seconda stagione aveva esonerato il preparatore Rongoni), poi lo mise alla porta richiamando Spalletti, su input dei senatori Totti e De Rossi. A Napoli, dopo un “commissariamento” di circa un mese, De Laurentiis decise di licenziare Rudi alla fine della partita persa contro l'Empoli, non senza uno scatto di ira e una scarica di insulti negli spogliatoi, rivelata dallo stesso presidente a distanza di tempo, quando sulla panchina azzurra sedeva Mazzarri.

 Questa non è la partita di Garcia, anche se uno dei suoi ragazzi, De Rossi, guida con onore la Roma. Non ha avuto timore, DDR, di confrontarsi con il mito Mourinho: ha raggiunto la semifinale di Europa League e si sta giocando la qualificazione Champions. Obiettivi, invece, falliti dal Napoli che ha cambiato tre allenatori. Paradossale che l'ultimo dei tre, Calzona, abbia al momento la migliore media punti (1,77 a partita).

Sotto alle foto pubblicate da Garcia, che sta trascorrendo questa disoccupazione lautamente retribuita da De Laurentiis tra la villa di Cannes e Roma, sono apparsi commenti di tifosi napoletani che gli chiedono scusa per quanto è accaduto nello scorso autunno, con quel licenziamento scattato a metà novembre. Magari tra quei tifosi c'è anche chi lo fischiò prima di Napoli-Udinese del 27 settembre, partita che poi gli azzurri vinsero per 4-1. Ma questa è un'altra storia.