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Gli strascichi del derby ancora riecheggiano nella mente di chi ha solo posticipato la festa per il meritatissimo tricolore (che potrebbe arrivare già stasera dal divano di casa) e di chi si è preso un punto importante in chiave salvezza. Un botta e risposta - facile da immaginare - amplificato non tanto dalla breve distanza che separa Napoli e Salerno quanto dal tam-tam social che talvolta è caratterizzato da simpatici sfottò - da una parte e dall'altra - ma che in alcuni casi, purtroppo, sfocia in episodi gravi e inqualificabili che macchiano quella che dovrebbe essere - al massimo - soltanto una sana rivalità sportiva.
È il caso di Pasquale Mazzocchi che prima è stato subissato dai fischi del «Maradona» e poco dopo ha subito pesanti critiche, fino ad arrivare alle minacce via social (e non solo). La sua colpa? Essere un calciatore della Salernitana (tra l'altro il capitano) che si è «permesso» di scendere in campo contro la squadra della sua città. Già, perchè il terzino granata, convocato da Mancini anche in Nazionale, è napoletano doc del quartiere Barra. Al San Paolo ci andava da piccolo, in curva (insieme ai fratelli Antonio e Luigi) e per lui domenica è stata la prima volta contro gli azzurri. Il pareggio dei granata che ha posticipato la festa scudetto al Napoli non è andato giù ad alcuni pseudo tifosi che hanno sfogato la propria frustrazione, puntando l'indice proprio contro Mazzocchi, dandogli del «rinnegato», minacciandolo più o meno apertamente e coinvolgendo in questa follia - non solo mediatica - anche esponenti della sua stessa famiglia. E il caso dei fratelli, costretti a litigare verbalmente con alcune persone del quartiere che ne stavano dicendo di tutti i colori sul calciatore ed i suoi congiunti.
«Fai l'uomo che sei di Barra: dovevi buttarti la palla in porta da solo»; «Sei la vergogna di Napoli»; ed ancora: «Un vero napoletano non la giocava proprio questa partita, specie con tanta foga», «Di Natale ti dice qualcosa o Cannavaro con il Sassuolo?»; «Sei una vergogna come il tuo presidente.
A tal punto che la moglie di Mazzocchi, Tonia Lamagna, non è riuscita a trattenersi ed ha replicato a tanta cattiveria vvia social tesendo le lodi del marito. «Ho letto tante cattiverie nei tuoi confronti, ma quelle che mi hanno lasciato senza parole sono quelle provenienti dal nostro quartiere, quel quartiere che ti ha visto fare 1000 sacrifici per arrivare dove sei adesso, quel quartiere che ti ha visto crescere. Fortunatamente Barra non è solo questo ma anche un quartiere dove ci sono tantissime persone che ti vogliono bene».
Per fortuna non ci sono solo episodi squallidi come questi a margine di un derby. Ma c'è anche l'ironia tipicamente partenopea e del sud. A dare il via ad un simpaticissimo botta e risposta mediatico aveva «cominciato» la gente di Salerno con un messaggio divenuto subito virale che ritraeva la locandina del film di Paolo Sorrentino (tifosissimo del Napoli) con l'immagine di Boulaye Dia (autore del pareggio al Maradona) in primo piano ed il titolo: «È stata la mano di... Dia». La risposta dei napoletani non si è fatta attendere. Tra le più goliardiche uno striscione esposto a Mergellina con la scritta: «Salernitano durex ritardante» ed ancora il post «S'anna fulminà tutte e luc d'artista»...
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